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L’abbronzatura è la fedele compagna della nostra estate.
Ma sappiamo realmente tutto riguardo la tanto amata tintarella? Ecco 10 falsi miti da sfatare.
Spesso in estate ci facciamo prendere dalla voglia sfrenata di abbronzatura e ci esponiamo in modo errato al sole. Quest’ultimo infatti è un toccasana naturale che emana energia e migliora l’umore, favorisce il rilassamento muscolare ed è un aiuto per le ossa.
D’altra parte però, se l’esposizione al sole avviene in maniera esagerata e poco controllata, può essere nociva per la pelle e causare eritemi e scottature anche gravi.
Ecco perché è importante conoscere alcuni dei più comuni falsi miti sull’abbronzatura che possono farci agire in modo sbagliato.
Una delle credenze popolari più errate e anche pericolose. La crema solare serve proprio a filtrare i raggi solari ed “eliminare il peggio” del sole e a far passare il meglio, cioè la quantità di raggi sufficiente a regalarci un colorito abbronzato.
Con i filtri ci si abbronza gradualmente, ma in maniera intensa e duratura. Se non si usa la protezione ci si scotta, quindi ci si spella, e l’abbronzatura che ne risulterà non solo non sarà uniforme, ma svanirà presto.
E’ soltanto una leggenda. Se sei è alle prime esposizioni, stare sotto l’ombrellone senza un’adeguata protezione solare comporta il rischio di scottarsi, anche perché i raggi vengono riflessi dalla sabbia.
Altro falso mito. L’arrossamento intenso della pelle indica che c’è un’infiammazione, ovvero che si è oltrepassato il limite di esposizione al sole, soprattutto se questa è avvenuta senza protezione o con una crema non abbastanza protettiva.
Altro falso mito. L’SPF rimane sempre lo stesso indipendentemente dalla frequenza con cui lo si applica, che sia una protezione alta 50 o una bassa da 20 non cambia con la costanza con cui viene applicata sulla pelle.
Altro falso mito. L’esposizione moderata e sensata favorisce la produzione delle endorfine, gli ormoni del benessere. Il sole non è un rischio, è come ci si espone che deve essere controllato.
Il sole è ricco di benefici per mente e corpo: stimola la produzione di vitamina D che offre all’organismo numerosi benefici; previene l’osteoporosi e rafforza l’apparato muscolo-scheletrico, tra le numerose capacità.
Errato. Nessuna crema può proteggere dalle radiazioni solari in modo totale. Per questo motivo, sulle confezioni la dicitura “protezione totale” è stata abolita dall’EMEA (l’agenzia europea dei farmaci), in quanto considerata fuorviante per il consumatore.
Il filtro più alto che si possa trovare in commercio è il 50+, che indica una protezione molto alta, ma a ben guardare sulle confezioni c’è sempre scritto che non c’è la sicurezza al 100%.
È vero solo in parte. Inizialmente si avrà l’impressione che il sole asciughi la pelle, ma alla lunga le ghiandole sebacee saranno incentivate a produrre più sebo, peggiorando l’acne. Dunque proteggersi sempre con un gel specifico per la pelle oleosa e con imperfezioni. Evitare le creme grasse.
Falso mito. La colorazione che danno docce e lettini UVA in realtà è molto superficiale, perché si limita al primo strato di cellule morte, non attiva cioè il processo della melanina.
Lo stesso discorso vale per gli autoabbronzanti che si limitano a dare un colorito artificiale.
Non del tutto. Indossare una maglietta asciutta equivale a una protezione solare con fattore di protezione inferiore a 10. Indossare una maglietta bagnata equivale ad avere usato una crema con SPF intorno al 2, cioè molto basso.
Falso.
Anzi, è pericolosissimo ricorrere a ingredienti fai da te come olio, birra, carote, cocco e limone per accelerare l’abbronzatura. Tutto ciò ti costerà una scottatura con spellature, macchie e altri effetti indesiderati. L’unica soluzione per abbronzarsi in modo perfetto è proteggersi e seguire alcuni consigli.