La definizione clinica del termine aborto è il termine di una gravidanza, ed è una situazione estremamente comune che può avvenire naturalmente nel corpo di una donna, anche prima che realizzi di essere incinta.
Aborto indotto, tuttavia, è il termine che descrive l’aborto ottenuto intenzionalmente. Esistono diversi tipi di procedure, inclusi gli aborti non professionali che la donna in stato di attesa o altre persone non qualificate mettono in atto per terminare la gravidanza.
Ci sono tre tipologie di aborto medico. La procedura più comune prevede l’inserimento di una canula attraverso la cervice e la rimozione del feto e della placenta tramite aspirazione.
Questo metodo è utilizzato solitamente nel primo trimestre e ricopre il 90% di tutti gli aborti. In questa procedura, che dura tra i 5 e i 10 minuti e può essere effettuata in deambulatorio, la donna è stasa sul lettino con i piedi nelle staffe. Viene somministrato un anestetico locale alla cervice. In alcuni casi, può essere utilizzato un anestetico per addormentare la paziente, ma di solito non è necessario.
Il primo passaggio è l’inserimento di uno speculum per mantenere separate le pareti della vagina, e poi si inserisce la cannula attraverso la cervice dilatata.
La cannula è connessa a un aspiratore meccanico. L’azione di risucchio dello strumento, simile a quello che usa il dentista per rimuovere l’eccesso di saliva, rimuove il contenuto dell’utero. Per assicurarsi della riuscita dell’aborto, il medico potrebbe inserire uno strumento simile a un cucchiaio, chiamato curette, e controllare le pareti dell’utero. Con questo la procedura è terminata.
Circa il 10% degli aborti viene effettuato dopo la dodicesima settimana. Possono essere usate, in questo caso, due procedure.
La prima è molto simile a quella appena descritta, ma, poiché il feto è più grande ed è attaccato meglio alla parete uterina, il medico inserisce anche una forcipe per rimuovere le parti del feto troppo grandi per essere aspirate con successo. La procedura richiede 30 minuti e possono essere prescritte delle medicine per il dolore alla donna.
In alternativa, è possibile indurre l’aborto chimicamente, in modo che il feto venga espulso attraverso l’apertura vaginale.
A differenza delle altre procedure, questa va effettuata in ospedale. Viene inserito un ago nell’addome fino all’utero e viene iniettata una medicina che induce il travaglio (come prostaglandina, una soluzione salina o una combinazione delle due). Entro poche ore la donna inizia il travaglio e il feto viene espulso.
Indipendentemente dal metodo utilizzato, le donne che hanno avuto un aborto dovrebbero controllare la pressione sanguigna e il battito cardiaco.
Potrebbero essere necessari uno o più appuntamenti nelle settimane successive per assicurarsi che la procedura sia andata a buon fine e la donna sia in salute.
Negli aborti effettuati prima della 12esima settimana, è necessario solo nello 0,5% dei casi un’operazione successiva per rimuovere coaguli di sangue o per riparare uno strappo alla cervice. In quelli effettuati successivamente le complicazioni possono essere più frequenti, in parte a causa dell’utilizzo di un’anestesia totale.
La possibilità di morte per aborto medico è di una su 160000. In contrasto, nelle gravidanze portate a termine si parla di una morte ogni 16000 parti.
Negli anni prima della legalizzazione dell’aborto, dalla fine dell’‘800 al 1973, morivano più donne per infezioni, avvelenamento, shock, emorragia e altre complicanze causate da aborti autoindotti o praticati da non professionisti che per qualsiasi altra ragione. In alcune parti del mondo in cui l’aborto è ancora illegale, rimane ancora la causa principale di morte nelle donne incinte.
D’altro canto, l’aborto legale oggi è una delle procedure chirurgiche più comuni e sicure negli Stati Uniti. Circa 1,3 milioni di donne sceglie di sottoporsi a questa pratica ogni anno.
Complicazioni serie ed effetti collaterali avvengono solo nell’1% dei casi. Alcune donne sentono crampi come quelli delle mestruazioni durante l’aborto e nell’ora successiva. La maggior parte delle donne afferma che questi crampi sono fastidiosi ma non dolorosi. Solitamente c’è sanguinamento vaginale simile a quello del ciclo una volta terminata la procedura.
In generale, prima viene effettuato e meno rischi ci sono.
Nonostante le complicanze limitate e i rischi coinvolti, l’aborto medico è uno dei temi più discussi nella società americana.