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L’acido linoleico è un acido grasso polinsaturo facente parte degli acidi grassi essenziali, quindi indispensabile per il benessere del nostro organismo.
Appartiene alla famiglia degli acidi grassi omega 6 e, poichè il nostro corpo non è in grado di produrlo autonomamente, deve essere assunto attraverso l’alimentazione o di integratori.
Si può trovare in alcuni tipi di oli vegetali come in quello di cartamo, girasole e di mais, ma anche nella frutta secca, nel germe di grano, nella soia, nelle olive e nei relativi oli.
L’acido linoleico, essendo un precursore di alcuni bioregolatori come le prostaglandine (coinvolte nei processi infiammatori) e i trombossani (coinvolti nella coagulazione del sangue), vanta proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie.
Può quindi svolgerre un ruolo in malattie ad origine infiammatoria autoimmune come aterosclerosi, malattie cardiovascolari, artrite reumatoide, osteoporosi, diabete ed obesità.
Un assunzione moderata, nel contesto di una dieta ricca di antiossidanti e priva di grassi saturi, è associata ad una riduzione del colesterolo LDL ( quello considerato cattivo).
Carenze di acido linoleico possono essere causa di disturbi dermatologici, per i quali se ne consiglia l’uso topico, fungendo quindi da riparatore cellulare consentendo all’epidermide di ripristinare la sua barriera.
In cosmetica, questa sostanza viene impiegata in diversi prodotti per contrastare la caduta dei capelli e in alcune preparazioni per la cura della pelle.
Come prevenzione sembrerebbe inoltre avere:
Tuttavia, nonostante i suoi potenziali benefici, un eccesso di acido linoleico aumenta il rischio di contrarre malattie cardiovascolari o infiammatorie nel momento in cui si perdesse la giusta proporzione tra omega 6 e omega 3.
Il rapporto tra omega 6 ed omega 3 dovrebbe essere 6:1, ma in Italia si registrano picchi di rapporti 13:1 a causa della nostra alimentazione troppo ricca.
Il livello di assunzione raccomandato dovrebbe apportare il 2% delle calorie totali.
Questi grassi necessari non devono aggiungersi a quelli saturi che già ingeriamo, ma sostituirsi ad essi. Ecco che quindi un eccesso, come accennato sopra, può portare ad una serie di problemi proto infiammatori e favorire l’insorgenza di problemi cardiovascolari.
Nel caso se ne assumano degli integratori, è sempre bene seguire le dosi consigliate dopo un accurata anamnesi e valutazione medica.
Gli effetti collaterali più frequenti sono: