Argomenti trattati
L’acqua di carciofo è il liquido in cui è stato cotto l’ortaggio e in cui, durante la cottura, si sono dispersi vitamine, sali minerali e altre sostanze benefiche.
È possibile riutilizzare l’acqua di carciofo per beneficiare dei suoi effetti depurativi e per dimagrire.
L’acqua di carciofo contiene gran parte delle proprietà benefiche dell’ortaggio. Il liquido, quindi, è ricco di fibre utili all’intestino, oltre che di vitamina C, vitamine del gruppo B, numerosi sali minerali e sostanze antiossidanti come i flavonoidi.
L’acqua di carciofo contiene al suo interno anche la cinarina, un principio attivo utile al benessere del fegato, che aiuta anche a depurare l’organismo da tossine e scorie in eccesso.
Il liquido ottenuto dall’ortaggio, quindi, aiuta a dimagrire perché drena i liquidi in eccesso, favorisce la diuresi, contribuisce a tenere a bada gli zuccheri nel sangue e abbassa il colesterolo. Inoltre, l’acqua di carciofo ha proprietà digestive, in grado di sgonfiare la pancia anche dopo abbuffate a tavola.
Se volete dimagrire utilizzando l’acqua di carciofo, ecco come preparare la bevanda. Bisogna utilizzare tre carciofi interi, ben lavati, ed eliminare il gambo e le foglie più esterne.
Metteteli in una pentola con un litro d’acqua, portate a ebollizione e lasciate cuocere per 15 minuti. Spegnete il fuoco e fate riposare con il coperchio fino a che il liquido non avrà raggiunto la temperatura ambiente.
Separate il liquido dagli ortaggi e versate l’acqua di carciofo in una bottiglia di vetro. L’acqua può essere conservata in frigo per circa una settimana, ma va sempre bevuta a temperatura ambiente o tiepida, mai fredda.
L’acqua di carciofo aiuta a dimagrire se bevuta al mattino a digiuno, per un periodo di almeno tre settimane. Il sapore è molto amaro, e la bevanda può essere dolcificata con dello zucchero o del miele a seconda delle necessità.
L’acqua di carciofo può interferire con alcuni medicinali, perciò prima di assumerla conviene consultare un medico. La bevanda è sconsigliata in caso di gravidanza, allattamento, allergia alle piante della famiglia delle Asteraceae e se si soffre di calcoli biliari.