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Per ADHD si intende la sindrome da deficit di attenzione e iperattività, un disturbo cerebrale caratterizzato da un insieme di comportamenti che causano una costante disattenzione e/o un’iperattività-impulsività in grado di interferire con il funzionamento e lo sviluppo neurologico del soggetto colpito.
Ecco come si cura.
I sintomi della ADHD, deficit da attenzione, tendono a fare la loro comparsa già in tenera età, per diventare poi più evidenti in presenza di specifici cambiamenti, come l’inizio della scuola; la maggior parte dei casi vengono infatti diagnosticati tra i 7 e 10 anni di età.
I sintomi principali dell’ADHD sono:
disattenzione, ossia la difficoltà a mantenere alta l’attenzione su uno specifico compito, ma anche l’incapacità di organizzarsi adeguatamente per raggiungere un obiettivo.
iperattività, la necessità di muoversi costantemente, anche in situazioni in cui non sarebbe appropriato; negli adulti questo può manifestarsi anche sotto forma di estrema irrequietezza.
impulsività che si manifesta con azioni affrettate, senza la necessaria ponderazione della potenziali conseguenze, ma anche sotto forma di desiderio di ricompense immediate e incapacità di ritardare la gratificazione.
I bambini affetti da ADHD possono essere molto più attivi e/o impulsivi rispetto ai loro coetanei.
Questi comportamenti causano problemi significativi nella vita di relazione, nell’apprendimento e nel comportamento.
Ad oggi, non esiste una cura specifica per l’ADHD, ma questa patologia può essere gestita in giovane età con un supporto educativo appropriato, l’affiancamento alla famiglia e quando necessario la psicoterapia (terapia cognitivo comportamentale) e/o farmaci.
Nella maggior parte dei pazienti i farmaci sono in grado di ridurre efficacemente i sintomi legati all’iperattività e all’impulsività, migliorando così la capacità di concentrarsi, lavorare e imparare.
I medicinali di prima scelta sono gli stimolanti.
Non stimolanti: Questi farmaci richiedono più tempo per iniziare a dare beneficio, ma allo stesso modo possono migliorare concentrazione, attenzione e impulsività. Rappresentano una seconda scelta, quando gli stimolanti non vengono tollerati o non hanno dato i risultati sperati. I due approcci possono talvolta essere combinati per aumentarne l’efficacia reciproca.
La durata della terapia contro l’ADHD dipende dal paziente. Alcune persone dovranno assumere il farmaco per un anno o due, mentre altre dovranno ricorrere alla terapia per molti più anni.
In alcune persone, l’ADHD continua anche durante l’adolescenza e l’età adulta e questo richiederà un trattamento a lungo termine.
Negli anni sono stati provati diversi approcci psicoterapici per aiutare bambini e adulti affetti dalla sindrome di iperattività, ma i risultati possono variare a seconda dei pazienti. Tra le più efficaci ricordiamo la terapia cognitivo comportamentale.