Per aerofagia si intende un fenomeno fisiologico che si manifesta con un’ingestione d’aria eccessiva.
Di conseguenza, l’aria si accumula nell’esofago e a volte nello stomaco quando bevi o mangi. Ecco i sintomi e le cause del disturbo.
Aerofagia è il termine medico usato per indicare l’eccessiva e ripetuta deglutizione e ingestione di aria che finisce direttamente nello stomaco. Normalmente tendi ad inghiottire aria quando mangi, parli e addirittura ridi.
Però le persone che soffrono di aerofagia mandano giù così tanta aria da produrre sintomi gastrointestinali molto disagevoli tra cui:
Eccessivo accumulo di gas nel tratto gastrointestinale.
Dolore e distensione addominale.
Eruttazione.
Flatulenza.
Come viene diagnosticata? L’aerofagia è spesso difficile da diagnosticare perché ha in comune molti sintomi con le seguenti patologie:
Indigestione.
Malattia da reflusso gastroesofageo (GERD).
Allergie alimentari.
Blocchi intestinali.
Nonostante ciò queste rimangono comunque patologie differenti. La definizione di aerofagia stabilisce che i pazienti riscontrino i sintomi di questa condizione per almeno 12 settimane non consecutive, nel corso di 12 mesi.
Generalmente inghiottisci due quarti d’aria al giorno solamente mangiando e bevendo.
La metà la erutti fuori mentre il rimanente viaggia attraverso l’intestino tenue ed è rilasciata fuori dall’ano in forma di flatulenza.
La maggior parte di noi non ha nessun problema a trattenere ed espellere questo gas. Le persone con aerofagia però sperimentano diversi sintomi spiacevoli.
Altri sintomi dell’aerofagia includono:
Flatulenza (normalmente il gas attraversa e fuoriesce dall’ano in media dalle 13 alle 21 volte al giorno. Per chi soffre di aerofagia il numero è molto più alto).
Deglutizione udibile di aria.
Nausea.
Fiato corto.
Bruciore di stomaco.
Senso di sazietà .
Vomito.
Ansia.
Tachicardia.
Iperventilazione.
Le cause che possono provocare l’aerofagia sono:
Stitichezza.
Masticazione veloce.
Sindrome dell’intestino irritabile.
Abuso di bevande gassate.
Gastrite.
Alterazione della flora intestinale.
Alimentazione ricca di carboidrati e fibre.
Eccessivo consumo di latticini.
Per combattere l’aerofagia è fondamentale mangiare bene favorendo il riequilibrio della flora intestinale.
In alcuni casi la correzione delle abitudini alimentari porta alla risoluzione del problema.
Per gli amanti dei primi piatti c’è una buona notizia: i carboidrati complessi di pasta, riso e altri cereali sono in assoluto i più facilmente digeribili anche per chi soffre di cattiva digestione e di altri disturbi gastrici. Sono inoltre tra gli alimenti che rischiano meno di provocare gonfiore addominale.
A condizione che siano preparati con la giusta cottura e che vengano conditi in modo semplice, con pochi grassi e senza esagerare nelle quantità.
Mentre è preferibile limitare i formaggi freschi e cremosi, si possono invece mangiare i formaggi stagionati, yogurt e bevande probiotiche che aiutano a migliorare la funzionalità dell’intestino.
Uno degli alimenti più efficaci contro il gonfiore è il carciofo. Lo si può utilizzare in cucina, preferibilmente fresco. Attenzione anche a quello che si beve: acqua naturale, infusi e tisane sono ottimi.