Il monitoraggio dell’Arpa ha fatto emergere il ritorno dell’alga tossica nel lungomare siciliano: in particolare si sono registrati due sforamenti nel lungomare di Isola delle Femmine e nella zona di della spiaggia di Vergine Maria.
Si tratta dell’alga, spesso invisibile ad occhio nudo, nota con il nome scientiico di Ostreopsis Ovata. Posto che il limite consentito dalla legge è di 30 mila cellule al litro, quello riscontrato nel lungomare di Isola delle Femmine è stato di 60.320 cellule al litro e 107.680 cellule al litro. Nella spiaggia di Vergine Maria è invece pari a 40.480.
L’alga si trova lungo le coste con fondali a prevalente natura rocciosa e predilige acque calme, calde e con buona luce.
Ha dimensioni comprese tra 30 e 70 micrometri (1 micrometro equivale a un millesimo di millimetro) e possono proliferare fino a costituire una massa ben riconoscibile che in mare appare con chiazze bruno-rossastre.
Le autorità hanno quindi raccomandato di stare ad una distanza di almeno 100 metri dalla riva. L’intossicazione può provocare febbre oltre i 38 gradi, congiuntiviti, rinorrea, tosse, problemi respiratori, dermatiti da contatto, nausea e vomito.