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La sindrome delle apnee notturne è un disturbo relativamente comune, in cui durante il sonno la respirazione del paziente si interrompe una o più volte, oppure rallenta eccessivamente.
Come ci si accorge di soffrire di apnea notturna? Scopriamolo insieme.
L’apnea nel sonno è di norma una patologia cronica (continua) che disturba il sonno e quando la respirazione si interrompe o rallenta spesso il paziente passa dal sonno profondo a un sonno più leggero. Per questa ragione la qualità del sonno è globalmente insufficiente e causa di forte stanchezza durante il giorno.
La sindrome delle apnee notturne è un disturbo sotto-diagnosticato, perché spesso non è possibile inquadrarla attraverso la sola visita medica e non esistono esami del sangue utili per una diagnosi certa.
La maggior parte dei pazienti che ne soffre non sa di essere malato, perché il disturbo si presenta soltanto durante il sonno, tanto che in genere sono i famigliari o il partner a notare per primi i sintomi.
La tipologia più comune è l’apnea ostruttiva, in cui le vie respiratorie collassano o si ostruiscono durante il sonno, rallentando o interrompendo la respirazione: quando si cerca di respirare l’aria che attraversa l’ostruzione può causare un forte russamento.
L’apnea ostruttiva del sonno è più diffusa tra i pazienti in sovrappeso, ma può colpire chiunque; ad esempio i bambini che hanno le tonsille ingrossate possono soffrire di apnea ostruttiva.
I sintomi più comuni della sindrome da apnea ostruttiva sono:
stanchezza e difficoltà di concentrazione durante il giorno,
depressione a irritabilità,
russamento notturno o respirazione rumorosa,
episodi di sudorazione notturna,
frequenti risvegli notturni per urinare (nicturia),
pause nella respirazione durante il riposo (apnee),
risvegli bruschi accompagnati da ansimare o senso di soffocamento,
risveglio con la bocca secca o mal di gola,
mal di testa mattutino,
riduzione del desiderio sessuale.
ripristinare la respirazione normale durante il sonno,
alleviare i sintomi, come il russamento forte e la sonnolenza diurna,
ridurre i rischi di salute collegati, come
ipertensione,
patologie cardiache,
ictus,
diabete di tipo 2.
La condizione può essere approcciata mediante modifiche allo stile di vita, ma tra le altre opzioni terapeutiche ricordiamo l’uso di apparecchi ortodontici, dispositivi per la respirazione e in ultimo l’intervento chirurgico.
Si noti che si tratta di una patologia che solo raramente prevede invece il ricorso a farmaci.
Chi invece soffre di apnea moderata o grave può aver bisogno di un ventilatore o dell’intervento chirurgico.
Se nonostante la terapia il paziente continua ad avvertire sonnolenza diurna è necessario valutare che non ci sia un problema di carenza di sonno: gli adulti dovrebbero dormire almeno 7-8 ore per notte, mentre i bambini e gli adolescenti hanno bisogno di più ore.
Se la terapia e la durata ottimale del sonno non alleviano la sonnolenza diurna, il medico prenderà in considerazione altre possibili terapie.