Avocado, un superfood ottima fonte di potassio: tutti i benefici

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L’avocado (Aguacate come lo chiamavano gli aztechi), è un frutto tropicale originario dell’America centrale altamente energetico e definito super food.

Oggi viene coltivato principalmente in Brasile, Perù, California, Florida, ma anche in Indonesia, in Australia e Sud-Africa: di conseguenza è disponibile tutto l’anno nei mercati di tutto il mondo.

L’avocado è un frutto squisito, versatile e dalle incredibili proprietà nutrizionali, antiossidanti ed energetiche.

Il contenuto di potassio nell’avocado: tutti i benefici

L’avocado è incredibilmente ricco di sostanze nutrienti e benefiche per l’intero organismo, tra le quali spicca, oltre agli acidi grassi, il Potassio con una quantità pari a 485 milligrammi ogni 100 grammi di avocado crudo.

L’avocado contiene più potassio in termini di peso rispetto alla maggior parte degli altri frutti e verdure comuni rendendolo a tutti gli effetti un alimento utile alla regolazione dell’equilibrio dei fluidi e dei minerali all’interno e all’esterno delle cellule e fa in modo di mantenere la pressione nella norma.

Il potassio infatti è uno dei minerali che sono presenti nell’organismo in quantità elevate svolgendo un ruolo elettrolitico nel corpo occupandosi dell’equilibrio dei fluidi in esso e di svariate altre funzioni a livello cellulare:

  • Prende parte alla contrazione muscolare (inclusa quella del muscolo cardiaco),
  • Controlla la pressione osmotica e l’equilibrio acido-base smorzando quelli che sono gli effetti del sodio (meccanismi biochimici per preservare la funzione cellulare)
  • È coinvolto nella trasmissione di impulsi nervosi

L’assunzione quotidiana di potassio, e quindi il consumo di avocado, può essere benefica quindi per:

  • mantenere una normale pressione sanguigna,
  • migliorare le situazioni di aritmia, regolarizzando l’attività cardiaca
  • regolare la produzione di energia nel corpo, intervenendo nel metabolismo dei nutrienti
  • ridurre il pericolo di aterosclerosi, diminuendo la formazione di trombi e placche sulle arterie
  • diminuire la sensazione di fatica e i crampi muscolari
  • migliorare l’umore

Una sua carenza invece può portare diverse conseguenze come: sbalzi d’umore, debolezza muscolare, irregolarità del battito cardiaco, nausea e/o vomito.

Avocado: come consumarlo per sfruttare i benefici del potassio e degli altri nutrienti

In Italia il livello di assunzione raccomandata di potassio è di 1-2 grammi il giorno nel bambino e 3 grammi nell’adulto, è quindi bene cercare di consumare alimenti che possano apportare questo minerale soprattutto in condizione di carenza o fabbisogno elevato (per esempio dopo uno sforzo muscolare, abbinandolo al magnesio).

Oltre ad un contenuto elevato di potassio, l’avocado può vantare molti altri nutrienti che apportano diversi benefici al nostro organismo: acidi grassi tra cui omega 3 e 6; vitamine tra cui le A, B, C, E e vitamina K; proteine e amminoacidi essenziali; molte fibre; pochissimi zuccheri e sodio; ferro, calcio, magnesio, e folati.

L’avocado, per sfruttarne a pieno i benefici e in particolare il potassio, va consumato crudo ed è indicato soprattutto per chi ha bisogno di regolarizzare la pressione sanguigna o in caso di prolungati sforzi per il recupero muscolare grazie alla sinergia con il magnesio.

Consumabile sia da solo tagliato a spicchi o cubetti insaporiti con limone, sia come ingrediente di salse o creme spalmabili, l’avocado è versatile e dal sapore delicato e può essere un ottimo anche per arricchire le insalate.

Può essere consigliato anche a persone che soffrono di diabete o che tendono ad avere livelli di glicemia alterata, in quanto il suo contenuto in zuccheri è minimo e può aiutare a regolarizzare la glicemia.

Molto potassio nell’avocado non porta solo benefici

Proprio a causa del suo elevato contenuto di potassio, l’avocado è sconsigliato a:

    • chi soffre di insufficienza renale in quanto la grande quantità potassio in esso contenuto potrebbe affaticarli ulteriormente per espellerlo o non espellerlo affatto e causare iperkaliemia, ossia un eccesso di potassio nel sangue.

Le manifestazioni cliniche dell’iperkaliemia sono generalmente neuromuscolari, determinando debolezza muscolare, paralisi e tossicità cardiaca che, se grave, può degenerare in fibrillazione ventricolare o asistolia.