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Le bacche di goji vengono prodotte da una pianta cespugliosa: il goji.
Quest’ultima è originaria degli altopiani asiatici di Cina, Tibet e Mongolia.
I suoi piccoli frutti rossi sono apprezzati non solo in Asia, ma anche nel resto del mondo. Viste le sue qualità terapeutiche e nutritive, queste bacche sono ricche di vitamine in particolare della vitamina C la cui quantità è di ben 500 volte superiore a quella contenuta nelle arance. Non solo, contiene anche: sali minerali, aminoacidi, calcio, ferro e proteine.
Inoltre, rallentano gli effetti dei radicali liberi, grazie all’elevata presenza di antiossidanti naturali, e sono un valido aiuto per contrastare la comparsa di tumori alla pelle.
La pianta del goji può essere coltivata anche in Italia, in un vaso o nel proprio giardino. Vediamo come.
Il goji può essere coltivato in tutta Italia, il clima temperato della Penisola è ideale, sebbene possa resistere fino a una temperatura di addirittura -15 °C.
La pianta, però, necessita di luce e calore per poter fiorire e fruttare, quindi, è molto importante la scelta del luogo in cui la si posizionerà.
Per cominciare con la coltivazione del goji è possibile ricorrere ai semi o trapiantare, in un vaso abbastanza grande (30-50 cm), le piantine. Entrambi possono essere reperiti online oppure nei vivai, altrimenti è possibile utilizzare anche i semi contenuti nelle bacche essiccate. Il periodo ideale per la semina è la primavera, se questa viene effettuata all’aperto, mentre se la si effettua durante i mesi dell’anno più freddi è bene optare per la coltivazione indoor.
Il terreno ideale in cui piantare gli arbusti è quello di medio impasto, ben drenato e dal ph neutro, sebbene la pianta sia compatibile con terreno acido e alcalino. Al contrario, invece, è assolutamente sconsigliato l’utilizzo di un terriccio compatto che porterebbe al ristagno dell’acqua con la conseguente marcitura delle radici.
La pianta necessita di un’annaffiatura quotidiana tramite un sistema a goccia. L’irrigazione dovrà essere intensificata durante il periodo estivo (luglio-agosto).
Il goji fiorisce, generalmente, durante il mese di giugno. I suoi fiori sono piccoli e di colore lilla.
Nel periodo compreso tra i mesi di luglio e di agosto produce i primi frutti.
La pianta del goji ha bisogno di essere potata durante i mesi che vanno da novembre a gennaio. I rami vecchi che hanno fruttificato devono essere tagliati. La potatura incentiverà la crescita di rami giovani, favorendo, così, la nascita di gemme e nuovi frutti.
Per ottenere dei frutti di buona qualità e ricchi dei principi nutritivi è necessario provvedere a una frequente concimazione del terreno. Sarebbe meglio evitare i fertilizzati chimici perché potrebbero risultare troppo aggressivi; è bene, invece, affidarsi a quelli naturali o organici.
La pianta di goji può essere colpita da malattie, però, facilmente curabili grazie a un intervento preventivo o comunque tempestivo.
Ad inizio primavera, con l’innalzamento delle temperature, è bene effettuare un trattamento preventivo con un insetticida ad ampio spettro.
Quest’operazione va effettuata prima della fioritura.
Inoltre, è fortemente consigliato un trattamento fungicida ad ampio spettro per contrastare l’eventuale comparsa di malattie fungine, soprattutto quando vi è un’alta umidità ambientale. Questo trattamento deve essere eseguito prima che le gemme si ingrossino.
Bisogna, inoltre, prestare attenzione a verticillium, afidi e lumache che possono essere eliminati con zolfo, rame, olio minerale e fosfato ferrico.
Sono rarissimi i casi di ruggine che possono essere risolti con prodotti a base di rame.
Nel caso in cui le piante venissero colpite da patologie, subirebbero una decolorazione le parti interessate, in seguito, se non trattate, si potrebbe verificare la necrosi di esse con conseguente morte della pianta.
Ogni varietà della pianta di goji reagisce in maniera differente alle varie malattie. Ad esempio, il L. chinense può essere colpito dell’oidio, una malattia trofica delle piante causata dai funghi Ascomycota, al contrario, il L. barbarum ne è immune.
L’ammontare della produzione delle bacche di goji può variare molto a seconda dell’ambiente di coltivazione e della qualità coltivata. La maturazione delle bacche di goji si verifica in più momenti dell’anno. La raccolta avviene da ottobre a luglio, circa ogni dieci giorni, quando le bacche sono ben mature per essere consumate fresche o essiccate.
Generalmente, una pianta di goji di tre anni, con un apparato radicale consolidato, può produrre circa 1 kg di bacche all’anno.
Si consiglia, infine, di effettuare la raccolta indossando dei guanti per proteggersi dalla spine presenti sull’arbusto.