La salute cardiovascolare passa anche per ciò che si beve – soprattutto per le donne.
Uno studio che ha seguito migliaia di donne in menopausa per più di 10 anni ha trovato un collegamento tra il consumo di bevande light e l’insorgenza di ictus e malattie cardiache. Il rischio riguarderebbe soprattutto gli ictus causati da arterie bloccate o vasi sanguigni ostruiti.
Il team che si è occupato della ricerca è stato guidato dalla dottoressa Yasmin Mossavar-Rahmani, docente di epidemiologia clinica e salute della popolazione presso l’Albert Einstein College of Medicine di New York.
I risultati non confermano con certezza che le bevande dietetiche siano letali per il sistema circolatorio, dal momento che si tratta di uno studio osservazionale e i dati sono stati raccolti tramite sondaggi. Tuttavia, per Rachel K. Johnson – presidente della sezione dell’America Heart Association che si è occupata del rapporto tra bevande light e salute cardiaca – è una scoperta importante. La dottoressa, infatti, sostiene che questo studio sia un’ulteriore dimostrazione dell’importanza di limitare il consumo di queste sostanze per la propria salute.
La bevanda ipocalorica migliore resta sempre e comunque l’acqua.
Le donne che hanno partecipato allo studio hanno risposto ad alcune domande sulla frequenza con cui hanno assunto bevande light nei tre mesi precedenti. Con “bevande light“, i ricercatori intendevano bevande a basso contenuto calorico con pochi zuccheri, o che contenevano sostituti artificiali dello zucchero. Una volta ottenuti i dati, sono stati analizzati eliminando l’incidenza di altri fattori riconducibili all’ictus – come età, fumo e pressione alta.
I risultati hanno indicato che consumare due o più bevande dietetiche al giorno aumenti di circa il 30% il rischio di insorgenza di malattie cardiache. In particolare, la percentuale ammonta a 23% per gli ictus, 31% per ictus dovuti a coaguli e 29% per infarti. Aumenta anche il tasso di mortalità generale, che cresce del 16%. I rischi raddoppiano nel caso di donne in menopausa, soprattutto se affette da obesità.
Dal momento che lo studio si limitava alle donne in menopausa, i ricercatori non possono affermare se il discorso è valido anche per gli uomini, o per le donne prima della menopausa. Inoltre, poiché i dati non specificavano i dolcificanti artificiali contenuti nelle bevande consumate dalle donne, non è stato possibile distinguere le sostanze potenzialmente dannose da quelle innocue. Per chiarire questi aspetti, dunque, saranno necessari ulteriori studi.
Ad ogni modo, limitare il consumo di bevande diverse dall’acqua rimane una strategia vincente per il proprio organismo.