Uno studio tutto italiano si è dedicato di recente ad un nuovo farmaco per sconfiggere il virus che da mesi è entrato nelle nostre vite.
Si tratta del blu di metilene, già conosciuto e usato contro le infezioni delle vie urinarie, la malaria e la metaemoglobinemia, e adesso si stanno verificando gli effetti sul Covid.
Usato anche contro alcuni tipi di avvelenamento, il blu di metilene potrebbe essere usato anche contro il Covid-19. In particolare i due ricercatori italiani, i fratelli Scigliano – neurologo e dentista – hanno riscontrato che l’utilizzo di questa sostanza potrebbe contrastare le gravi complicanze del virus relative al distress respiratorio.
Gli studiosi spiegano che, se usato in maniera tempestiva, il blu di metilene può appunto evitare queste gravi complicazioni. Questo perché esso inibisce la produzione dei radicali liberi e dunque lo scoppio della tempesta citochinica.
Grazie allo sfruttamento del blu di metilene si potrebbero evitare i gravi effetti del Coronavirus e dunque si potrebbe auspicare ad una saturazione ben minore delle terapie intensive.
Essendo il blu di metilene anche un antivirale, esso è valido per essere utilizzato durante l’infezione da Covid e durante l’infiammazione respiratoria.
Esso può essere usato fin da subito, col sorgere dei primi sintomi. Tuttavia, attualmente è facile trovarlo in polvere e non in compresse, in quanto da tempo è stato sostituito dagli antibiotici.
Il blu di metilene è dunque adatto contro il Covid, ma può avere delle controindicazioni, anche se poche e non gravi. La sostanza potrebbe colorare di blu le urine, ed è da evitare quando si assumano farmaci antidepressivi o quando si è affetti da favismo – una malattia che può causare l’ittero.