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Il bruciore gastrico è un problema in cui incorrono tutti almeno una volta nella vita.
Solitamente, viene appunto avvertita una sensazione di bruciore che parte dallo stomaco e risale verso il collo.
Quando il cibo viene messo in bocca, comincia il processo digestivo che coinvolge l’apparato digerente. Il cibo viene in primo luogo triturato dai denti. Successivamente, la saliva, che è una sostanza basica, interviene per iniziare la scomposizione in quelle che sono le sue diverse componenti.
I pezzi di cibo sminuzzati e mischiati con gli enzimi salivari generano quello che viene comunemente chiamato il bolo.
Attraverso la deglutizione, questo viene fatto passare nell’esofago, un lungo tubo che conduce direttamente allo stomaco. Una volta arrivato in quest’organo, il cibo viene definitivamente diviso nelle diverse parti che lo compongono grazie alla presenza di succhi gatrici.
L’esofago è, appunto, questo lungo tubo che collega la gola allo stomaco. Quando il cibo viene ingerito, si mette in moto un movimento ondulatorio dei muscoli che compongono l’esofago e il questo modo il bolo viene trasferito nello stomaco.
Il passaggio dall’esofago allo stomaco avviene attraverso una piccola valvola, chiamata sfintere esofageo inferiore.
Quando il bolo arriva dall’esofago, questa piccola valvola si apre verso l’interno e permette il passaggio allo stomaco. Dopo che il cibo è stato interamente trasferito, la valvola si richiude. La pressione che viene esercitata dallo stomaco di fatto funziona come un ulteriore sigillo e impedisce che la valvola si apra nuovamente in senso opposto.
Tuttavia, non sempre lo sfintere esofageo inferiore funziona a dovere. Può capitare che questa valvola si rilassi e non si sigilli nel modo corretto. In questo caso, si presenta il reflusso gastrico e il bruciore gastrico.
Non sempre lo sfintere esofageo inferiore funziona come dovrebbe. Può capotare, per una serie di cause non sempre chiare, che questo non si chiuda nel modo corretto oppure che si rilassi. In questo caso, se il cibo è ancora nello stomaco e la digestione non è ancora stata portata a compimento, la pressione che proviene dalla pienezza dello stomaco stesso o il movimento fisico possono portare alcuni succhi a risalire verso l’esofago.
In questo caso, si presenta il fastidioso e purtroppo diffuso reflusso gastrico.
Per quanto spesso i termini “reflusso gastrico” e “bruciore gastrico” vengano utilizati come sinonimi, sono in realtà due disturbi diversi tra loro che possono portare a diverse conseguenze.
Il reflusso acido si presenta quando il succo gastrico rigurgita verso l’alto all’interno dell’esofago. Il reflusso è la causa del bruciore gastrico. In ogni caso, non sempre viene avvertito dolore quando si presenta un reflusso, più spesso si sente invece un fastidio alla bocca dello stomaco.
Il bruciore gastrico, invece, è una sensazione di restringimento, dolore e malessere che si avverte in mezzo al petto e che può, ma non è sempre così, seguire un episodio di reflusso acido. Quando si verifica il bruciore gastrico, di fatto, l’acido dello stomaco comincia a bruciare le pareti del’esofago, non adatte ad essere a contatto con questo tipo di sostanza.
Sebbene possa capitare spesso di avertire attacchi occasionali di reflusso acido senza bruciore gastrico, non è possibile al contrario avere il bruciore gastrico senza avere anche il reflusso acido.
Di fatto, il reflusso acido è la causa e il bruciore gastrico è una potenziale sensazione che ne deriva.
Il bruciore gastrico può solitamente essere curato con diversi mezzi. Anzituto, è possibile ricorrere ai farmaci. Solitamente, vengono prescritti dei medicinali antiacidi procinetici che hanno lo scopo di agevolare lo svuotamento gastrico e impedire il reflusso.
Tuttavia, è possibile ricorrere anche a possibili rimedi fai da te. Particolarmente efficace sembra essere l’utilizo del bicarbonato di sodio, che allevia in modo piuttosto rapido l’acidità garantendo un sollievo quasi immediato.
Tuttavia, il bicarbonato perde molto rapidamente il suo effetto positivo, è controindicato per le donne in gravidanza e non è adatto a tutti coloro che soffrono di ipertensione e insufficienza renale.
La soluzione migliore, in ogni caso, per combattere il reflusso gastrico è senza dubbio quella di seguire una dieta quanto più possibile sobria. Viene solitamente consigliato di consumare pasti poco sostanziosi ma frequenti e di ingerire alimenti che possano essere digeriti con una certa semplicità dall’organismo.
Inoltre, è bene cercare di limitare, se non addirittura di eliminare, il consumo di alcuni prodotti, come il caffè, la coca cola, il cioccolato e i cibi piccanti.
Molto importante è anche smettere di fumare. Il fumo, infatti, è una delle maggiori cause del reflusso gastrico e del bruciore, motivo per cui è bene eliminare alla radice il problema.