Calcio, i colpi di testa sono pericolosi?

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Nel calcio i colpi di testa dopo un’intera carriera possono causare danni cerebrali permanenti.

Davvero sono così pericolosi? Ecco le possibili conseguenze del colpire il pallone con la testa.

Calcio, i colpi di testa sono pericolosi?

Secondo una recente ricerca scientifica britannica, la prima nel suo genere, dopo una lunga carriera calcistica fatta di colpi di testa al pallone le conseguenze potrebbero essere molto serie. La ricerca, infatti, ha trovato un legame di causa-effetto tra l’impatto con palloni pesanti e la demenza senile e altri problemi al cervello.

In questo caso i ricercatori della University College London e dell’università di Cardiff hanno monitorato l’attività cerebrale di cinque ex calciatori professionisti e di un ex calciatore dilettante durante tutta la loro esistenza, tutti poi malati di demenza in età senile, e hanno rilevato – tramite autopsia dopo il decesso – che in quattro casi erano presenti traumi cerebrali, conosciuti come encefalopatia traumatica cronica.

In realtà sono anni che i neurologi stanno indagando sui danni che questa pratica sportiva causa nel cervello di chi la pratica.

Quest’acrobazia inciderebbe sulle funzionalità cerebrali, provocando delle anomalie, come detto. Dopo la ricerca scientifica la preoccupazione è ormai così alta che la federazione calcistica inglese vieta di colpire la testa ai giocatori sotto i 12 anni. Gli scozzesi hanno invece deciso che durante gli allenamenti, soprattutto il giorno prima e quello successivo alle partite, non bisogna colpire la palla con la testa.

Diversi studi scientifici vanno nella stessa direzione: la colpa sarebbe innanzitutto degli scontri fra il cervello e la scatola cranica prodotti dalle continue pallonate.

Il fatto che si parli di coetanei, però, non deve far pensare che il problema sia generazionale, quindi superato. La ragione è che tali malattie si sviluppano in un arco di circa 30 anni, e studi recenti stimano che la minaccia sia oggi presente tanto quanto lo era negli anni ’70.

I colpi di testa nel calcio sono pericolosi?

Nel calcio in genere i colpi di testa non sono così frequenti. Diverso invece quando si è in allenamento dove i colpi di testa e gli scontri di gioco nel calcio mettono a rischio portieri e calciatori, che rischiano in alcune situazioni traumi contusivi, che possono essere pericolosi. Ci sono studi, realizzati dall’Università di Glasgow nel 2019, che associano i ripetuti impatti del pallone con la testa a malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer con incidenze anche tre volte superiori a quelle di chi non ha praticato il calcio in maniera professionistica.

Vanno ricordati anche i casi di molti nazionali inglesi, campioni del mondo nel 1966 morti con casi di demenza. Citiamo tra questi Stiles, Peters e Jackie Chartlon. Dunque diversi studi affermano che il cervello dei calciatori che colpiscono spesso il pallone di testa è a rischio. Almeno nel lungo termine, troppi colpi di questo tipo portano a modifiche nella microstruttura e al calo di alcune funzioni, soprattutto quelle legate all’apprendimento verbale, cioè quello che passa per la lettura e la scrittura.

La preoccupazione maggiore riguarda i giovani che si avvicinano a questo sport. Negli Stati Uniti, dove da qualche anno il calcio è stato introdotto anche nelle scuole elementari, si sta cercando di limitare eventuali rischi. Phil Bayly, docente di ingegneria meccanica alla Washington University di Saint Louis, ha studiato caschi e bandane protettive da indossare durante la partita e ha proposto di diminuire il peso del pallone, per lo meno a livello giovanile.