Argomenti trattati
I calcoli alla cistifellea costituiscono una malattia notevolmente diffusa nella popolazione adulta.
Possono presentarsi in diversi stadi di gravità, alcuni in cui bisogna operare con un’intervento chirurgico, o manifestarsi in uno stato asintomatico. Molteplici sono i sintomi con il quale è possibile distinguerli, prevederli e curarli.
La cistifellea, denominata anche colecisti, è un organo di piccole dimensioni collocato al di sotto del fegato e collegato ad esso grazie ad alcuni dotti, simili a tubicini. All’interno di quest’ultimi scorre la bile, un liquido di colore verde prodotto dal fegato, che ha la funzione di aiutare il processo di digestione dei grassi alimentari.
Durante il periodo di digiuno, la cistifellea immagazzina la bile per rilasciarla in seguito nel duodeno, cioè nell’intestino tenue, durante la digestione.
Talvolta, gli elementi essenziali che compongono la bile, come il colesterolo, i grassi, i sali biliari e la bilirubina, possono essere presenti in quantità eccessive che causano la loro cristallizzazione. In questo modo la bile passa ad una composizione più densa formando i calcoli, simili a piccoli sassi solidi.
I calcoli si presentano in numero e dimensione differente a seconda del paziente, ma risultano pericolosi perché possono ostruire i dotti biliari e infiammare la cistifellea.
Solitamente la causa principale della formazione dei calcoli è rappresentata dalla quantità eccessiva di colesterolo che la bile non è in grado di sciogliere. Esistono però dei fattori più generici da cui dipende la comparsa dei calcoli:
I problemi alla cistifellea possono presentarsi all’improvviso e generalmente sono riconosciuti in tempi rapidi in quanto risultano molto dolorosi e con sintomi evidenti ad occhio nudo:
Ogni paziente soggetto a questo tipo di problematiche deve essere curato in maniera singolare. In alcuni casi, infatti, i calcoli non sono un problema per l’organismo che quindi non deve essere soggetto ad alcun trattamento. In situazioni contrarie, invece, si può procedere con un’intervento chirurgico per asportare la colecisti. Questo tipo di operazione, chiamata colecistectomia, non comporterà alcun tipo di problematica al fisico, la cistifellea infatti non è un organo di vitale importanza.
In assenza di questa, il fegato verrà collegato direttamente all’intestino tenue in cui transiterà la bile. In alternativa, esiste un trattamento più lungo che può provocare però risultati insoddisfacenti, ovvero l’uso dei farmaci per sciogliere i calcoli.