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Il Cardo mariano è una pianta diffusa nell’Italia centro-meridionale e nelle isole ed è noto sin da tempi remoti per i suoi usi alimentari e le numerose virtù benefiche.
In particolare è stato, ed è tuttora, impiegato nella cura dei disturbi di origine epatica.
Il Cardo Mariano è pertanto considerato uno tra gli integratori alimentari naturali coadiuvante delle fisiologiche funzioni epatobiliari ed esercita la sua azione con effetto di protezione dalle sostanze tossiche che possono danneggiare il fegato.
Particolarmente indicato nei soggetti stanchi, nervosi e affetti da una lenta digestione.
La droga è costituita dalle sommità fiorite e dai semi che contengono:
Il meccanismo d’azione farmacologico del cardo mariano è ancora in fase di studio, ma la ricerca scientifica ha dimostrato che il suo principale componente, la silimarina, ha un effetto di protezione e ripristino della funzionalità epatica attraverso un’azione antiossidante. L’azione antiossidante risulta essere sia diretta, riducendo la formazione di radicali liberi, che indiretta, incrementando i livelli di glutatione, principale aminoacido antiossidante presente nel fegato, diminuiendone pertanto l’ossidazione e stimolandone la rigenerazione.
La silimarina, una miscela di flavolignani (silibina, isosilibilina, diidrossisilibilina, silidianinina e silicristina), è tuttavia assente nelle foglie ed è invece concentrata nello strato proteico esterno del frutto.
La ricerca clinica ha ampiamente dimostrato l’utilità del Cardo Mariano nel sostenere la funzionalità epatica:
Gli effetti epatoprotettivi della silimarina sono stati dimostrati sia in vitro che in vivo, esponendo gli animali a sostanze tossiche in grado di indurre danno epatico, come l’etanolo (alcol), la falloidina (veleno caratteristico dei funghi appartenenti al genere Amanita), il tetracloruro di carbonio, il paracetamolo e la tioacetammide.
In campo medico viene utilizzata con successo come coadiuvante nel trattamento delle epatiti, delle cirrosi croniche, delle intossicazioni epatiche ed in caso di avvelenamento da Amanita Phalloides.
In ambito sportivo viene consigliata come prodotto disintossicante da assumere per limitare gli effetti epatotossici degli steroidi anabolizzanti orali.
Inoltre, un recente studio, ha anche dimostrato che la silibina e la silicristina sono capaci di esercitare un effetto protettivo sui reni dal danno cellulare provocato da paracetamolo, vincristina e cisplatino nelle cellule renali.
Per beneficiare delle proprietà del Cardo Mariano come:
la pianta può essere assunta in diverse forme:
Gli estratti di cardo mariano sono controindicati in caso di calcoli alla colecisti, meglio conosciuti come calcoli biliari, al fegato o alla cistifellea.
Occorre anche considerare il suo leggero effetto ipertensivo e blandamente lassativo.
In letteratura sono riportati altri effetti indesiderati minori soprattutto a livello gastrointestinale (nausea, gonfiori, dispepsia).
Affidatevi sempre a prodotti standardizzati acquistati in erboristeria, rispettate le dosi consigliate ed evitate il fai da te. Se avete dubbi, rivolgetevi sempre al vostro medico o erborista per un consiglio.