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Negli ultimi tempi sono sempre di più gli studi che dimostrano l’efficacia del CBD nel curare alcune malattie o alleviare degli stati di malessere. I campi di applicazione del cannabidiolo sono davvero tanti. Ma qual è il segreto della sua efficacia?
All’interno del nostro organismo è presente il sistema edocannabinoide, proprio come esiste anche il sistema immunitario, quello nervoso o endocrino. Si tratta di una fitta rete di comunicazione cellulare, ed è responsabile dell’equilibrio interno al nostro corpo.
In pratica, contribuisce a mantenere l’omeostasi dell’organismo, la capacità di quest’ultimo di continuare a svolgere tutte le funzioni vitali nel modo più efficiente possibile anche in presenza di fattori esterni destabilizzanti, come malattie o traumi. Ecco spiegato il legame tra CBD e benessere quotidiano.
In particolare, il sistema endocannabinoide è strettamente collegato a quello nervoso. Molte ricerche dimostrano come un fitocannabinoide come il CBD possa agire da neuro-modulatore e regolare, ad esempio, la produzione di alcuni ormoni, alleviare la percezione del dolore, ed in generale migliorare lo stato psico-fisico dell’individuo.
In altre parole, benché il CBD non vada a curare una patologia in particolare, contribuisce in modo decisivo a migliorare la risposta del proprio corpo alla causa del malessere.
Tra le applicazioni più comuni del CBD menzioniamo le seguenti:
In commercio, il CBD è presente in diversi formati. L’olio concentrato è il più efficace ed il più comunemente utilizzato. Gli oli a loro volta possono essere a spettro completo o isolati.
Nel primo caso parliamo di un olio che contiene al suo interno tutta la gamma di cannabinoidi, compreso il THC, che può avere un effetto psicotico. Naturalmente le dosi non sono tali da comportare danni alla salute, parliamo di un prodotto legale.
L’olio isolato contiene solamente il cannabidiolo, che non ha alcun effetto psicotico.
Il modo migliore per assumerlo è quello di mettere alcune gocce sotto la lingua. In questo modo entrerà immediatamente in circolo nel sangue, essendo questa zona fortemente vascolarizzata.
Gli oli si differenziano tra di loro soprattutto per quanto riguarda la concentrazione. Di solito viene consigliata l’assunzione di un olio meno concentrato per poi prestare attenzione alla risposta del proprio corpo. Nel caso in cui l’effetto dovesse essere troppo blando si potrà passare ad un prodotto più concentrato.
Per quanto si tratti di un prodotto a base naturale e che non presenta rischi evidenti, è sempre meglio chiedere al proprio medico un parere.
Basti comunque pensare che il cannabidiolo è tra tutti i cannabinoidi l’unico a non essere considerato una sostanza dopante. Naturalmente, nell’assunzione di un prodotto a base di cannabidiolo lo sportivo dovrà sincerarsi che al suo interno non siano presenti, anche in quantità minime, sostanze considerate dopanti.
Stiamo pertanto parlando di un prodotto considerato sicuro e che non comporta rischi per la salute di chi lo assume.