La cefalea oftalmica è una forma di mal di testa che comprende però, una serie di disturbi visivi.
Generalmente, questo tipo di mal di testa, colpisce solo un’ora del cranio e insorge dopo circa un’ora dalla comparsa dei disturbi alla vista. Questi disturbi visivi legati alla cefalea oftalmica sono ovviamente reversibili e, tra questi ritroviamo:
Oltre ai disturbi appena citati, possono insorgere anche fenomeni neurologici o episodi di nausea, vomito, formicolio agli arti superiori, sensibilità ai suoni e vertigini.
Questa forma di mal di testa è definita di “carattere pulsante” e può aggravarsi maggiormente con il movimento.
Le cause della cefalea oftalmica ad oggi non sono state ancora ben definite, esistono però alcuni fattori (genetici e vascolari) che facilitano l’insorgere di questo mal di testa.
Questi fattori possono essere sia genetici che vascolari, questi ultimi infatti sono dovuti da una riduzione del flusso sanguigno, causata del restringimento improvviso dei vasi sanguigni direttamente collegati ai bulbi oculari.
Inoltre, è probabile che in presenza di disturbi oculari come miopia o astigmatismo, o di malattie oculari come la cataratta, si verifichino episodi di cefalea oftalmica.
Oltre ai fattori che facilitano l’insorgere della cefalea oftalmica, esistono anche fattori che andranno ad aggravare la situazione.
Andiamo adesso a vedere nel dettaglio cosa favorisce e aggrava questo specifico tipo di cefalea:
Il disturbo si manifesta principalmente negli individui di sesso femminile fino ai quarant’anni di età e generalmente ha una durata che varia dai 5 ai 20 minuti, arrivando in alcuni casi però, anche a sfiorare i 60 minuti.
La frequenza invece, varia da individuo ad individuo. Esistono persone che accusano un paio di episodi all’anno, quindi molto sporadicamente, altri invece possono arrivare a soffrire di cefalea anche più volte nello stesso giorno.
La prima cosa da attuare, per tenere sotto controllo gli episodi di cefalea oftalmica, è quella di eliminare i fattori scatenanti.
In pratica bisogna modificare la qualità del sonno e la propria dieta alimentare, rendendole più sane e corrette. Come specificato nell’elenco, evitare il consumo eccessivo di alimenti fritti o comunque troppo grassi, insaccati, formaggi e latticini, uova, cibo orientale, pomodori, agrumi e cioccolato: ovvero tutti quegli alimenti ricchi di glutammato monosodico, lattosio e nitriti.
Evitare anche di fumare sigarette, l’assunzione di alcolici e l’esposizione prolungata al caldo e/o a rumori intensi.
Se vi rendete conto che è lo stress la causa scatenante della vostra cefalea, esistono anche dei rimedi naturali che si riveleranno molto utili.
Uno di questi rimedi è l’assunzione di infusi calmanti, come ad esempio quelli a base di camomilla, valeriana e melissa.
L’altro rimedio naturale invece è quello di praticare dello yoga o consultare uno specialista in agopuntura.