Il battito cardiaco è essenziale per mettere il sangue in circolo.
Per questo motivo, è necessario che rimanga il più possibile costante.
Il battito cardiaco è la contrazione del cuore. Ad ogni pulsazione una sezione del cuore si contrae e spinge il sangue da un punto all’altro. All’interno del cuore si verificano una serie di passaggi.
Per prima cosa, il sangue proveniente dalle diverse parti del corpo affluisce nell’atrio destro. Il sangue ha portato ossigeno ai diversi organi e di conseguenza ne è ora privo.
Una volta che l’atrio destro è completamente pieno di sangue, questo viene spinto nel ventricolo destro, che si preoccupa di mandarlo nei polmoni in modo tale che possano provvedere al rifornimento di ossigeno.
Una volta che il sangue ha acquisito l’ossigeno dai polmoni, viene da questi spinto nell’atrio sinistro e da qui passa successivamente al ventricolo sinistro. Come avviene nel lato detro, anche nel lato sinistro l’atrio si contrae per spingere la massima quantità di sangue possibile nel ventricolo.
Di fatto, quando il cuore funziona normalmente, i due atri si contraggono nello stesso momento spingendo insieme il sangue nei rispettivi ventricoli. Il sangue che ricco dell’ossigeno acquisito nei polmoni viene a questo punto inviato alle diverse cellule del corpo, per poi fare ritorno nuovamente all’atrio destro per ricominciare lo stesso ciclo.
Ad ogni battito, l’atrio deve contrarsi per primo altrimenti il ventricolo avrà poco sangue e le sue contrazioni non saranno efficaci.
Il cuore assomiglia al motore di una macchina molto più di quanto si possa pensare. Semplificando al massimo il concetto, le camere del cuore sono come i pistoni, le contrazioni di queste camere sono come i movimenti del pistone e il sangue funziona come la benzina, che permette al meccanismo di andare avanti. Anche il cuore, come le macchine, ha una candela di accensione. Un impulso elettrico infatti dà il via ad ogni contrazione e stabilisce il ritmo di tutto il processo.
Quando una persona ha bisogno di un pacemaker, è solitamente a causa un problema con questi impulsi elettrici che indeboliscono il battito causando una grande quantità di patologie. Se il cuore non riesce a ricevere abbastanza sangue da pompare nel corpo, l’intero organismo, e in particolar modo il cervello, soffre per la mancanza di ossigeno. Un pacemaker artificiale manda degli impulsi elettrici in modo da mimare il cardiostimolatore naturale del cuore, il nodo senoatriale, posto appunto nell’atrio destro.
Il nodo senoatriale è un gruppo di cellule che genera la corrente elettrica necessaria per il corretto funzionamento del cuore. Questo manda una carica elettrica a intervalli prestabiliti, all’incirca uno ogni secondo, in modo da stabilire il battito minimo. Solitamente, vengono mandati 60 impulsi al minuti che di conseguenza corrisppondono a 60 battiti.
Questi impulsi sono come scintille che portano l’atrio destro a contrarsi dando inizio a una serie di eventi che permettono al sangue di essere pompato nel resto del corpo.
Sono proprio gli impulsi elettrici che stabiliscono il ritmo del cuore. Quando il nodo senoatriale manda una carica elettrica, il cuore comincia a battere. Quando si ha bisogno che più sangue venga pompato, ad esempio quando si ha bisogno di più ossigeno durante l’attività fisica, il nodo senoatriale accorcia l’intervallo di impulsi elettrici.
In realtà, esistono due tipi di cardiostimolatori. Il nodo senoatriale è il principale, mentre il nodo atrioventricolare, posto in un insieme di tessuti al confine tra l’atrio destro e il ventricolo destro, è il secondario.
Quando il nodo senoatriale manda un impulso elettrico, questo raggiunge immediatamente il nodo atrioventricolare. Mentre il nodo senoatriale stabilisce il ritmo del battito, il nodo atrioventricolare imposta invece il ritmo delle contrazioni cardiache.
Il nodo atrioventricoalre rimanda il segnale ricevuto al ventricolo dando il tempo all’atrio di contrarsi per primo. Se l’atrio e il ventricolo si contraggono nello stesso momento, il ventricolo spinge fuori il sangue prima di essere completamente pieno.
Il risultato è bassa pressione sanguigna e una serie di altre complicanze.
Quando il sistema elettrico del cuore si “inceppa”, accade quello che viene solitamente chiamato fibrillazione atriale. Di fatto il cuore inizia a generare impulsi elettrici in più di un luogo e non solamente nel nodo senoatriale. Questo può causare un battito accelerato, molto superiore ai 60/80 battiti al minuto di un cuore sano. Con troppi impulsi, l’atrio destro non può contrarsi pienamente ogni volta, quindi il ventricolo destro non si riempie mai completamente di sangue.
Un pacemaker artificiale provvede quindi a stabilizzare il sistema mandando impulsi elettrici e riportando il cuore ad un ritmo regolare.