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I coronavirus sono un gruppo di virus che colpiscono il tratto respiratorio di umani e animali.
Alcuni coronavirus colpiscono anche l’apparato digerente, ma sono una minoranza. Il virus presenta proiezioni a corona sulla superficie e da questa caratteristica deriva il suo nome. Se non hai mai sentito parlare di questi virus e pensi che non ti riguardino affatto, ti sbagli. Probabilmente sei stato contagiato diverse volte nel corso della tua vita. Continua a leggere l’articolo per scoprirne di più.
I coronavirus sono una famiglia di virus a RNA o retrovirus.
Questo significa che le sue informazioni genetiche sono contenute non nel DNA ma nell’RNA (acido ribonucleico a un solo filamento). Il loro patrimonio genetico è il più esteso tra tutti i virus conosciuti. Come tutti i virus, hanno bisogno di una cellula ospite per poter replicare il proprio genoma e moltiplicarsi.
Sono dei virus incapsulati, cioè hanno una membrana esterna che li ricopre e li protegge. Su questa membrana ci sono delle escrescenze che fanno assomigliare questi virus, appunto, a una corona.
Queste escrescenze si chiamano peplomeri e servono per il movimento.
I coronavirus sono agenti patogeni estremamente diffusi ovunque nel mondo. Hai mai avuto il raffreddore? Bene, è probabile che sia stato a causa di un coronavirus.
I coronavirus sono responsabili di moltissime patologie dell’apparato respiratorio. Nella maggior parte dei casi, attaccano le alte vie aeree, come il naso e la gola. In pochi casi danneggiano anche le vie respiratorie più profonde, come i polmoni.
Si calcola che circa il 10-30% dei raffreddori comuni sia causato proprio da questo tipo di virus. Generalmente le malattie che causano non sono particolarmente pericolose, salvo casi particolari come l’epidemia di SARS.
Il contagio avviene per via aerea. Fai attenzione se qualcuno intorno a te starnutisce o tossisce: è in questo modo che i coronavirus passano da un ospite all’altro. Ma la trasmissione è possibile anche tramite superfici, cibo e contatto fisico diretto.
In questi casi si parla di contagio indiretto, a differenza di quello diretto per via aerea.
Le probabilità di contrarre un’infezione da coronavirus aumentano sensibilmente durante la stagione fredda. Le basse temperature infatti ci rendono più esposti alle infezioni perché debilitano il nostro sistema immunitario. Proprio per questo si parla di raffreddore, nonostante in realtà non sia, tecnicamente, causato dal freddo.
I coronavirus colpiscono tutte le fasce di età, ma i soggetti più a rischio sono bambini e anziani.
I sintomi delle diverse infezioni da coronavirus hanno molti punti in comune, a prescindere dalla malattia specifica:
Se l’infezione scende e coinvolge anche le basse vie aeree, può provocare bronchite, polmonite e broncopolmonite.
Il grosso problema dei coronavirus è che non esiste un trattamento specifico per fronteggiarli.
Non esiste, cioè, un farmaco che ti farà passare sicuramente il raffreddore. Questo è il motivo per cui spesso queste infezioni, per quanto lievi, si protraggono a lungo nel tempo e sono difficili da sconfiggere.
Se pensi di essere stato infettato da uno di questi virus, puoi seguire alcuni semplici ma efficaci consigli:
Molte persone contraggono il coronavirus una seconda volta entro quattro mesi dal primo contagio. Gli scienziati credono che questo si verifichi perché gli anticorpi prodotti per combattere il virus proteggono un individuo solo per quattro mesi.
Inoltre ci sono molti tipi diversi di coronavirus umano e gli anticorpi di un tipo non vi proteggeranno da un altro. Il periodo di incubazione del virus – cioè il periodo in cui il virus è in corpo prima che si manifestino i sintomi – di solito va da due a quattro giorni e l’infezione causata da questi virus è generalmente lieve.
Le informazioni disponibili sui coronavirus umani sono relativamente scarse perché la maggior parte di essi non è coltivata in cellule viventi, rendendo difficile il loro studio.
I coronavirus provocano il raffreddore, quindi sono virus tutto sommato innocui, giusto? Di solito sì, ma non sottovalutarli. Alcuni virus di questa famiglia sono molto pericolosi, in grado di scatenare un’epidemia letale. La SARS del 2002 ne è un esempio.
La SARS è la sindrome acuta respiratoria grave. Si tratta di una malattia che colpisce l’apparato respiratorio, con effetti simili a quelli di una polmonite e di un’influenza.
Ma è spesso mortale. L’epidemia di SARS nel 2002 fu creduta provocata da un nuovo tipo di coronavirus simile a un tipo che colpisce i gatti. A causa della sua natura contagiosa la SARS divenne un’epidemia mondiale, diffondendosi in 32 paesi e contagiando 8,459 persone. Molti individui che furono colpiti dalla SARS svilupparono anche la polmonite e oltre 800 persone morirono a causa della SARS.