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Il buono stato di salute di un’organismo viene mantenuto e garantito principalmente dalle corrette abitudini alimentari perseguite.
Molteplici sono gli alimenti che, se assunti in maniera sbagliata, possono apportare dei problemi al proprio fisico, tra questi si collocano in prima posizione i cibi acidi.
I cibi acidi si caratterizzano in quanto, dopo essere stati metabolizzati, creano elementi di scarto che acidificano l’organismo ostacolandone il corretto funzionamento. Pertanto, la loro definizione comprende solo gli alimenti che causano acidità dopo essere stati ingeriti nel corpo, e non quelli che per natura contengono sostanze acide, come il limone.
Quest’ultimo, infatti, nonostante sia composto da acido citrico, dopo la sua combustione non crea prodotti acidi che lo possano classificare come tale; il gusto non è quindi un criterio di categorizzazione. Per combattere le eventuali sostanze di scarto acide, è fondamentale introdurre nel proprio regime alimentare cibi alcalici e basici che neutralizzano questi elementi e proteggono l’organismo da eventuali conseguenze. Ne sono un esempio i cavolfiori, le carote, gli spinaci, la salvia e lo zenzero.
Le problematiche apportate dagli alimenti acidi sono molteplici, tra queste ritroviamo principalmente l’aumento delle infiammazioni croniche come la rosacea o la cistite, la corrosione dello smalto dentale, l’aumento del rischio di gastrite, reflusso o la comparsa di tumori.
Il PRAL, Potential Renal Acid Load, è un metodo scientificamente provato per stabilire se un alimento risulta essere acidificante o alcalinizzante. Quando il valore risulta essere positivo, il cibo si definisce acido, come per esempio:
Il PH del sangue, per poter essere definito regolare, deve presentare un PH medio compreso tra 7.35 e 7.45. Considerando che un valore al di sotto del 7 è sinonimo di acidità e un valore al di sopra di esso è indice di alcalinità, si può definire che introducendo un moderato regime alimentare nella propria vita è possibile mantenere lo stato del proprio fisico in buona salute.
Dunque, i cibi acidi possono essere introdotti nella propria dieta soltanto se in equilibrio con i suoi neutralizzatori. Gli esperti del settore affermano che una corretta alimentazione prevede l’assunzione per il 60% di cibi alcalinizzanti, e per il restante 40% di cibi acidi. Nella pratica, per esempio, è preferibile utilizzare come condimento della pasta alimenti come le verdure verdi, prettamente alcaline, o non eccedere con il consumo di uova e carne, bastano una o due volte alla settimana.