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Cancro e colesterolo, due elementi che sembrano avere poco a che fare l’uno con l’altro.
Eppure recenti studi hanno dimostrato il contrario. Diminuire i livelli di grasso nel vostro flusso sanguigno potrebbe anche ridurre i vostri rischi di sviluppare un tumore.
È stato infatti scoperto che gli uomini che assumono statine, sotto prescrizione medica, per tenere i loro livelli di colesterolo entro i normali limiti (ovvero un livello di colesterolo totale al di sotto di 200 mg/dL, colesterolo LDL al di sotto di 100 mg/dL e colesterolo HDL pari a 60 mg/dL o superiore) non solo diminuiscono il proprio rischio di malattia cardiaca ma potrebbero anche diminuire il proprio rischio di tumori alla prostata potenzialmente letali.
Questa è una scoperta significativa nella lotta contro il cancro più comune che si presenti agli americani di sesso maschile.
Risultati pubblicati da uno studio di gruppo svolto presso la Johns Hopkins University hanno evidenziato che gli uomini che mantenevano i livelli di colesterolo totale pari a 200 mg/dL o più bassi avevano un rischio inferiore al 60% di sviluppare tumori alla prostata di stadio avanzato.
Ciò nonostante, è importante tenere presente che i loro livelli di colesterolo non sembravano avere alcun effetto su tumori alla prostata che non fossero all’estremità di grado alto della scala degli stadi tumorali – i tumori alla prostata di stadio avanzato sono i più letali dato che crescono e si sviluppano rapidamente.
Ma un livello di colesterolo nella norma potrebbe scongiurare non solo il tumore alla prostata.
Infatti, secondo due relazioni pubblicate nel numero del 3 novembre 2009 di “Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevension” (un giornale dell’American Association for Cancer Research) e le conclusioni dell’Alpha-Tocopheral, Beta Carotene Cancer Prevention Study (durato ben 18 anni) suggeriscono che l’HDL (il colesterolo “buono”) potrebbe proteggerci da tutti i tipi di cancro. Elevati livelli di colesterolo HDL sono stati associati a un 14% di diminuzione di rischio di cancro.
In un report di approfondimento proveniente dal National Cancer Institute, gli uomini con livelli di colesterolo inferiori a 200 mg/dL presentavano una diminuzione del rischio nella totalità di casi di cancro.
Sebbene siano necessarie più indagini e verifiche, ricercatori teorizzano che il colesterolo potrebbe avere un qualche effetto su come le cellule cancerogene sopravvivano, scombussolando le vie che consegnano informazioni critiche come la divisione cellulare alle cellule nel corpo.
Le membrane cellulari, infatti, contengono colesterolo: se i livelli di colesterolo non sono ottimali, l’equilibrio viene meno e aumenta il rischio di sviluppare un tumore.
Alcuni ricercatori, anche italiani, hanno scoperto che le cellule tumorali producono delle molecole dette ligandi perché si legano a determinate proteine, nello specifico le proteine LXR.
Questi ligandi sono fondamentali per il tumore perché bloccano la difesa immunitaria con cui il corpo tenterebbe altrimenti di distruggere le cellule tumorali, attraverso l’azione delle cellule dendridiche.
I ligandi della proteina LXR derivano proprio dal colesterolo. Ecco perché agire sul colesterolo potrebbe essere fondamentale per sconfiggere il cancro. Limitando fortemente la formazione dei ligasi, infatti, si permette alle cellule dendridiche di muoversi liberamente per il corpo e di agire là dove serve.
Prevenire livelli alterati del colesterolo, quindi, significa prevenire il cancro. Il primo passo da fare in questo senso è in cucina.
Che cosa mangiare, dunque, e che cosa evitare per mantenere i livelli di colesterolo nella norma?
Naturalmente, anche l’esercizio fisico è fondamentale.
La sedentarietà conduce spesso al sovrappeso e talvolta anche all’obesità, due problematiche strettamente legate a livelli elevati di colesterolo e di grasso viscerale, particolarmente dannoso per la salute. È bene praticare attività fisica almeno tre volte a settimana, anche se si tratta di una semplice passeggiata.
Infine, ai soggetti a rischio di ipercolesterolemia è raccomandato di limitare gli alcolici e di non fumare.
Sebbene bassi livelli di colesterolo siano l’obiettivo di tutti noi, uno studio pubblicato nel numero del 31 luglio 2007 del “Journal of the American College of Cardiology” (JACC) suggerisce che livelli troppo bassi di LDL (colesterolo “cattivo”) e la prescrizione di statine potrebbero essere connessi a un aumentato rischio di cancro.
Tali scoperte sono ancora inconcludenti, ma i risultati del Alpha-Tocopheral, Beta Carotene Cancer Prevention Study del 2009 suggeriscono che bassi livelli di colesterolo totale non siano di per sé una causa del cancro, ma piuttosto un risultato di un cancro latente. Per ora, quello che sappiamo per certo è che mantenere i livelli di colesterolo entro un margine adeguato – che sia attraverso la prescrizione di medicinali, la dieta, l’esercizio o una combinazione di essi – significa essere sempre un passo avanti rispetto al cancro.