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Il ciclo mestruale è un processo biologico femminile molto importante.
Oltre a essere indicatore di fertilità, esso può rivelare molte informazioni sulla salute generale della donna. In assenza di mestruazioni (amenorrea) è possibile che il corpo e la mente stiano affrontando un periodo di grave stress. Un ciclo molto abbondante e duraturo può invece essere dovuto a una disfunzione degli organi coinvolti, come le ovaie o l’utero. Per questo motivo, informarsi e conoscere a fondo il ciclo mestruale può essere utile per capire come funziona il corpo e a prevenire o curare numerose patologie.
Ma cosa significa calcolare il ciclo? Con questa operazione si intende conoscere il tempo che trascorre da una mestruazione a quella successiva.
Secondo la ginecologia, il primo giorno di mestruazione (la vera e propria perdita di sangue) coincide con l’inizio del ciclo mestruale. Esso si compone di due fasi della durata di circa 14 giorni. La natura lo ha strutturato in questo modo per permettere la formazione e l’annidamento dell’ovulo fecondato nell’utero.
Se l’ovulo non viene fecondato e non vi è una gravidanza, l’endometrio (la parte interna dell’utero) comincia a sfaldarsi, dando origine alle mestruazioni. Per circa 4-7 giorni i residui di tessuto creatosi per favorire l’annidamento verranno espulsi. Concluse le perdite, il ciclo continua: L’organismo comincia a generare nuovamente la cellula uovo, che dalle ovaie percorre le tube sino ad arrivare all’utero. Verso il quattordicesimo giorno si parla infatti di ovulazione.
Nella seconda fase, l’organismo provvede quindi a creare le condizioni favorevoli per la sopravvivenza dell’eventuale ovulo fecondato. Questo è il periodo più fertile del mese, ma se lo spermatozoo non raggiunge l’ovulo, esso non si annida nell’utero: il ciclo si è concluso! Ha così inizio una nuova fase di sfaldamento dei tessuti e delle conseguenti perdite di sangue. Le mestruazioni sono alle porte!
Innanzitutto è necessario scoprire se il ciclo sia regolare o irregolare.
Questa operazione è molto semplice: basta munirsi di carta e penna o avere con sé un calendario. Si parla di ciclo regolare se fra il primo giorno di mestruazioni e il primo giorno delle successive passano 28 giorni. In pratica: se le mestruazioni si presentano a partire dal 1° gennaio e il ciclo è regolare, esse ricompariranno il 28 gennaio. Le perdite dovrebbero durare dall’1 al 7 gennaio circa, il periodo più fertile dal 14 al 21.
I passaggi riassunti sono i seguenti:
Se questa condizione si verifica per più di tre mesi consecutivi si parlerà di ciclo irregolare
Seguendo queste operazioni per più mesi di fila, sarà quindi possibile calcolare la durata media del ciclo. È importante sapere che la media non permette comunque di prevedere l’esatta data di inizio del ciclo mestruale.
Di norma il ciclo irregolare è tipico dell’adolescenza. Con il passare del tempo infatti, esso tende a regolarizzarsi.
Se ciò non avviene, può essere necessario rivolgersi a un ginecologo per capire le cause dei ritardi. Capire come realizzare calcolare un ciclo irregolare non è semplice perché l’irregolarità rende inesatti i calcoli mostrati precedentemente. Molte donne ricorrono alla pillola anticoncezionale, che sttraverso un rilascio continuo di ormoni è in grado di regolarizzare il ciclo. Per chi non volesse affidarsi alla farmacologia è comunque possibile calcolare il ciclo irregolare attraverso il controllo delle secrezioni di muco cervicale.
Ogni mese infatti, è possibile accorgersi della presenza di perdite filamentose di colore biancastro. Questo muco segna il periodo più fertile del ciclo. É quindi possibile calcolare il numero di giorni che passano da queste perdite all’inizio delle mestruazioni per avere un’idea più precisa della durata del ciclo. Questa fase può durare anche più di 14 giorni.
Esistono infine rimedi naturali molto efficaci per provare a regolarizzare il ciclo. Normalmente vengono impiegate sostanze vegetali come soia e luppolo, ricche di composti simili agli estrogeni, gli ormoni regolatori del ciclo.