La cicatrice ipertrofica è un’alterazione rossa, spessa e in rilievo che compare 1-2 mesi dalla guarigione completa ed è spesso accompagnata da dolore e prurito, a volte anche intenso.
Spesso capita quando si effettua un piercing, ad esempio all’ombelico. Ecco 10 consigli utili per curarle.
La cicatrizzazione anche nel caso di un piercing effettuato sulla pelle, può avvenire normalmente, oppure con un’eccessiva o una difettosa formazione di tessuto fibroso; ovvero di cicatrice ipertrofica o di cicatrice atrofica, rispettivamente.
Per i portatori di piercing delle volte le cicatrici possono verificarsi poichè per poter indossare monili nella vostra pelle è necessario fare ‘’un buco’’.
Il piercing è fondamentalmente una piccola ferita; una volta tolto delle volte la pelle si ripara, in modo anomalo creando una cicatrice chiamata cicatrice ipertrofica. Le cicatrici ipertrofiche, o cicatrici in rilievo, sono una risposta durante il processo di guarigione.
Una cicatrice normale ha una superficie liscia, dal colore rosso-rosato diventa più chiara rispetto al tessuto circostante, può apparire piana, rilevata o infossata con assenza di annessi cutanei. La forma della cicatrice riproduce quella della ferita cutanea che l’ha generata.
La riparazione di una ferita avviene in 4 fasi:
Emostasi.
Fase infiammatoria
Fase proliferativa.
Fase della maturazione.
Le modalità di regressione quindi di guarigione di una ferita sono di:
Prima intenzione: quando i margini della ferita sono netti e accostabili ed il processo di guarigione è rapido e con migliori risultati estetici.
Seconda intenzione: quando i lembi della ferita non sono allineabili, c’è ampia sostanza in difetto o infettata. Il processo di riparazione è più lento con risultati esteticamente peggiori.
Terza intenzione: riguarda particolarmente cicatrici chirurgiche che nel post-operatorio sono andate incontro ad una riapertura parziale o totale.
Non sempre il processo di guarigione della ferita avviene con modalità nella norma ma possono verificarsi esiti anomali del processo di cicatrizzazione. Nella fattispecie possiamo riscontrare diverse tipologie di cicatrici, tra le quali la cicatrice ipertrofica: proliferazione eccessiva di tessuto fibroso a seguito di trauma o evento flogistico in sito.
Ecco 10 consigli utili per curare al meglio le cicatrici causate dal piercing effettuato. In caso di cicatrici ipertrofiche.
1. Massaggio della cicatrice ipertrofica o altre tipologie.
2. Creme e cerotti: a base di quercetina e vitamina E, oppure gel di silicone; il primo ha la funzione di riequilibrare le condizioni cutanee nella sede del processo di riparazione (umidità, tensione d’ossigeno, temperatura), le altre due molecole favoriscono la guarigione della ferita.
3. Compressione della cicatrice: mediante specifiche medicazioni che determinano una pressione costante sulla lesione. Usata soprattutto per le cicatrici ipertrofiche ed i cheloidi.
4. Occlusione con fogli di gel o pomate di gel al silicone: utili soprattutto per schiarire le cicatrici.
5. Iniezione di cortisonici: utilizzata soprattutto per ridurre il volume di cicatrici ipertrofiche e cheloidi.
6. Trattamenti laser: ablativi e non ablativi. I primi sfruttano la capacità di rigenerazione dei fibroblasti e hanno azione levigante.
I laser non ablativi migliorano la qualità dei tessuti di supporto.
7. Dermoabrasione: consiste in una levigatura meccanica dello strato cutaneo più superficiale per uniformarne l’aspetto. Una volta effettuati trattamenti è necessario limitare al minimo l’esposizione diretta al sole per alcuni mesi.
8. Crioterapia: distrugge il tessuto cicatriziale attraverso ustioni controllate dal freddo.
9. Peelings chimici: con l’acido glicolico per rimuovere lo strato cutaneo più superficiale riducendo la rilevatezza della cicatrice.
10. Fillers: l’infiltrazione migliora l’aspetto della cicatrice, riducendone la profondità. Usati soprattutto per le cicatrici sclero-atrofiche e retraenti.