Come e perché assumere il karkadè in gravidanza

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Il karkadè è un infuso ottenuto dai fiori dell’ibisco.

Consumato soprattutto nei Paesi tropicali, è conosciuto fin dai tempi antichi per le sue numerose proprietà benefiche. In particolare risulta utile in caso di ipertensione e difficoltà digestive.

Karkadè

Il karkadè è un infuso, talvolta chiamato tè rosso, che si prepara con i fiori essiccati di ibisco. Il suo colore rosso non va confuso con il rooibos, preparato con le foglie di quella pianta. E’ molto utilizzato in Africa e in Italia è stato introdotto al tempo della colonizzazione dell’Eritrea (colonia italiana dal 1860 al 1941).

Ingredienti

Questa bevanda contiene:

  • tannini
  • antociani
  • vitamina A
  • vitamina C
  • vitamina D
  • flavonoidi
  • calcio
  • potassio
  • magnesio

E’ privo di grasso e colesterolo. Inoltre non contiene caffeina ed è perciò possibile assumerlo a tutte le ore del giorno.

Come assumere karkadè

Questo è un infuso che si prepara come tutti gli altri. E’ sufficiente mettere in una tazza di acqua bollente due cucchiaini di fiori essiccati o una bustina di preparato e lasciare riposare per dieci minuti.

Si può bere da solo o dolcificato a piacere e si può assumere o caldo o freddo. In estate è un’ottima bevanda dissetante, a cui aggiungere magari del succo di limone. In commercio sono inoltre in vendita tisane a base di fiori di ibisco mescolati a camomilla, rosa canina, malva o altre piante. Considerati i suoi effetti lassativi è bene non esagerare con le dosi (tre tazze al giorno) e i soggetti che presentano la pressione sanguigna bassa, dovrebbero limitarne il consumo.

Karkadè a cosa serve

Già gli antichi conoscevano le proprietà benefiche degli infusi con le foglie di ibisco. In particolare vi sono studi che dimostrano come bere quotidianamente questa bevanda aiuta a combattere l‘ipertensione, fattore di rischio per le malattie cardiovascolari. Ma gli effetti positivi non si esauriscono qui.

Questo infuso aiuta la digestione e permette all’organismo di liberarsi delle tossine. Ha effetti diuretici ed è un toccasana in caso di stipsi.

Alcuni studi dimostrerebbero che l’ibisco è efficace anche come antibatterico. Questa pianta è molto utilizzata in Africa e nei Paesi tropicali anche per preparare profumi da riporre in armadi e cassetti. E lo si può usare inoltre per preparare il famoso hennè.

E’ una pianta che può benissimo essere assunta durante la gravidanza. Anzi, in quel periodo spesso le donne soffrono di difficoltà digestive e il karkadè può risultare molto utile, anche come drenante e disintossicante.

Ovviamente le dosi non devono essere esagerate, come in tutte le cose ci vuole il buon senso della misura.

Questo infuso può essere utilizzato anche come rimedio naturale di bellezza. Con i suoi fiori essiccati infatti si possono realizzare dei preparati per curare i capelli e la pelle; utilissimo soprattutto in caso di scottature e irritazioni: basta applicare delle garze imbevute di infuso e il gioco è fatto.