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Se desiderate raccogliere le lumache da soli, è fondamentale seguire alcune indicazioni per garantire la loro salubrità. Innanzitutto, dopo la raccolta, è consigliabile metterle a digiuno in una grande ciotola coperta da un retino per un periodo di 3-4 giorni. Durante questo tempo, le lumache si ritireranno all’interno delle loro conchiglie, entrando in uno stato di letargo. Questo comportamento è un chiaro segnale che hanno completato il processo di spurgo, eliminando eventuali impurità accumulate nel loro organismo.
Se invece decidete di acquistare le lumache, assicuratevi di rivolgervi a un rivenditore affidabile. Le lumache vendute in negozio sono generalmente già state sottoposte al processo di spurgo, rendendole pronte per la cottura. Una volta ottenute le lumache, il passo successivo è lavarle con cura sotto acqua corrente per rimuovere eventuali residui di bava e sporco. Questo passaggio è cruciale per garantire un piatto finale gustoso e sano.
Per cuocere le lumache, mettetele in una pentola con acqua tiepida, evitando l’acqua bollente e il sale. Accendete il fuoco a fiamma bassa e man mano che l’acqua si scalda, le lumache inizieranno a uscire dai loro gusci. Questo processo è naturale e segna l’inizio della cottura. Dopo circa 20 minuti, o massimo 30 se le lumache sono di dimensioni maggiori, potete salare l’acqua e continuare la cottura.
Una volta cotte, sciacquatele nuovamente 3-4 volte sotto acqua corrente per eliminare gli ultimi residui di bava.
Se le lumache sono piccole, potete cucinarle come preferite, lasciando che ogni ospite rimuova la parte finale dell’intestino non commestibile. Per le lumache di pezzatura medio-grande, è consigliabile estrarle dai gusci, eliminare gli intestini e procedere con la ricetta desiderata. Le lumache possono essere preparate in vari modi, da semplici sughi a piatti più elaborati, rendendole un ingrediente versatile e prelibato nella cucina italiana.