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Il ciclo mestruale è un processo del tutto naturale con cui ogni donna convive per la maggior parte della propria vita e che in alcuni casi può essere vissuto come un periodo particolarmente scomodo e fastidioso: questo è da imputare principalmente a dolori generati dallo squilibrio ormonale e dalla scomodità di dover trovare un modo per raccogliere tutto il sangue perduto durante il ciclo.
Da alcuni anni a questa parte è stato progettato un nuovo metodo di raccolta delle fuoriuscite da ciclo che promette di essere un’alternativa ecologica e salutare ai classici assorbenti: la coppetta mestruale. Proprio come lascia intendere il nome, la coppetta mestruale è un piccolo imbuto tappato in silicone che va inserito nel tratto vaginale per raccogliere e contenere il sangue che si perde durante il ciclo, tutto questo facendo aderire i lati della coppetta alle pareti della vagina creando così un ambiente sottovuoto che evita le perdite e riduce di molto la possibilità di macchiarsi di sangue.
Questo piccolo oggetto è considerato un’alternativa ecofriendly poiché può essere utilizzato per ben 10 anni prima di essere sostituito ed elimina completamente tutta la serie di scarti che invece viene creata dall’utilizzo di tamponi o assorbenti esterni. Ma come si usa questa coppetta?
Quando si inizia a vedere i primi segni di ciclo basta prendere la propria coppetta mestruale e inserirla all’interno della propria vagina seguendo pochi passaggi semplici ma universali.
Come prima cosa va detto che generalmente non ce n’è bisogno, ma se fosse necessario applicare della lubrificazione in più si possono utilizzare una piccola dose di crema lubrificante o anche della semplice acqua fredda.
Dopodiché basterà inserire la coppetta mestruale nel proprio condotto vaginale piegando quest’oggetto a metà in modo che le due estremità dell’imbuto appiattito si tocchino e vadano a formare una conformazione simile alla lettere c stilizzata.
Spingendo la coppetta in alto seguendo l’inclinazione del proprio canale vaginale si raggiungerà una posizione dove la coppetta sarà libera di aprirsi e di creare lo spazio sottovuoto necessario a raccogliere il sangue del ciclo. Per estrarre la coppetta quando arriva il momento di svuotarla basterà spingere con il proprio corpo verso il basso e prelevare la coppetta usando il gambino di plastica che si trova alla sua estremità e che rimane sempre a portata di mano dell’utilizzatore.
Una volta estratta la coppetta mestruale dopo qualche ora dall’inserimento (generalmente si consiglia di svuotarla ogni 6 ore) basterà sciacquarla con dell’acqua corrente di un lavandino o con un semplice getto di una bottiglietta: in questo modo la coppetta tornerà pulita e si eviterà la possibilità che vengano a formarsi germi o fattori dannosi per l’ambiente della vagina. All’inizio e alla fine di ogni ciclo inoltre è tassativo sterilizzare la coppetta mestruale lasciandola a mollo per 5 minuti in acqua bollente per poter così eliminare germi e batteri prima di inserirla al suo posto.
•La coppetta mestruale è un’alternativa più economica rispetto ai normali metodi di raccolta del sangue del ciclo: una coppetta infatti parte da un prezzo di 12 euro che però vengono ammortizzati nel giro del ciclo vitale di quest’ultima (che ricordiamo può arrivare fino ai 10 anni).
•La coppetta mestruale è ecologica: proprio grazie ad un ciclo vitale così lungo e alla sua produzione in materiali come il silicone la coppetta mestruale è un’alternativa molto più ecologica rispetto ai metodi più diffusi di raccolta del sangue che invece generano una montagna di rifiuti fra plastiche e sostanze non riciclabili.
•La coppetta mestruale è igienica: mentre molte donne non possono utilizzare soluzioni come i tamponi poiché rischiano di rompere il delicato equilibrio della mucosa della vagina, la coppetta mestruale è costruita in materiali ipoallergenici e permette quindi di essere utilizzata anche da chi ha una vagina molto sensibile.