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Senza energia elettrica non riusciresti a leggere questo articolo in questo preciso momento ma questo non perché il tuo computer non funzionerebbe ma per il fatto che il tuo cervello non funzionerebbe.
Tutto quello che facciamo è controllato e reso possibile da impulsi elettrici che attraversano i nostri corpi. In questo articolo proveremo a spiegarvi come il nostro corpo produca energia elettrica.
Come abbiamo imparato dall’introduzione alla fisica, tutto è costituito da atomi ed essi sono costituiti da protoni, neutroni ed elettroni. I protoni hanno carica positiva, i neutroni carica neutra e gli elettroni carica negativa.
Nel momento in cui queste cariche non sono equilibrate, un atomo si carica positivamente o negativamente.
Il passaggio da un tipo di carica all’altra permette agli elettroni di viaggiare da un atomo all’altro. Questo flusso di elettroni, o di carica negativa, è quello che chiamiamo energia elettrica e, poiché i nostri corpi sono masse di atomi, anche noi possiamo generarla.
Quando parliamo del sistema nervoso che “invia” segnali al cervello, o “attivazione” delle sinapsi, oppure del cervello che dice alle nostre mani di contrarsi attorno a una maniglia della porta, stiamo parlando del fatto che l’energia elettrica è la portatrice dei messaggi tra punto A e punto B.
È come il segnale digitale via cavo che trasmette quegli 1 e 0 secondi che portano alla messa in onda di “Law & Order”. Ad eccezione dei nostri corpi, gli elettroni non stanno scorrendo lungo un cavo. Al contrario, la carica elettrica sta saltando da una cellula alla successiva fino a quando non raggiunge la sua destinazione.
L’energia elettrica è la chiave per la sopravvivenza. Gli impulsi elettrici sono veloci e permettono di attuare una risposta pressoché istantanea per controllare i messaggi.
Se i nostri corpi dipendessero interamente, diciamo, dallo spostamento delle sostanze chimiche per dire ai nostri cuori di aumentare i battiti quando qualcosa ci sta inseguendo, probabilmente saremmo morti molto tempo fa.
Questi segnali cruciali che dicono ai nostri corpi di aumentare i battiti quando siamo in pericolo provengono da una massa di cellule nel nostro cuore chiamata nodo senoatriale o NSA. Esso si trova nell’atrio destro e controlla il ritmo del nostro battito cardiaco e il flusso di sangue che va dal cuore alle altre parti del corpo.
È il nostro pacemaker naturale e utilizza gli impulsi elettrici per stabilire il ritmo. Tuttavia il nostro battito non è l’unica cosa che dipende dagli impulsi elettrici generati dalle nostre cellule. Quasi tutte le nostre cellule sono in grado di generare energia elettrica.
In questo articolo approfondiremo il ruolo che l’energia elettrica ha nel nostro corpo e scopriremo soprattutto in che modo essa viene generata. Il punto di partenza è semplice.
In questo momento tutte le cellule del tuo corpo che non stanno inviando attivamente messaggi hanno una carica elettrica leggermente negativa. E da qui, le cose si fanno interessanti.
La negatività è lo stato di riposo naturale delle tue cellule ed è legata al leggero squilibrio tra ioni di potassio e ioni di sodio che si trovano all’interno e all’esterno della cellula. Questo squilibrio prepara il terreno per la capacità elettrica.
Le tue membrane cellulari mettono in atto uno stratagemma spesso conosciuto come pompa sodio-potassio. È un meccanismo molto complesso ma l’illustrazione chiara di questi portali e della modalità di generazione delle cariche elettriche può avvenire così.
Le cellule, in stato di riposo,contengono al loro interno più ioni di potassio rispetto a quelli di sodio mentre all’esterno questi ultimi sono più numerosi. Gli ioni di potassio sono negativi, di conseguenza l’interno della cellula ha una carica leggermente negativa.
Gli ioni di sodio sono invece positivi, perciò la zona esterna contigua alla membrana cellulare è dotata di carica positiva. In tale stato, non c’è una differenza di potenziale sufficientemente forte per la produzione di energia elettrica.
Quando il corpo ha bisogno di mandare un messaggio da un punto all’altro, il canale si apre. Nel momento in cui avviene l’apertura del canale membranale, gli ioni di sodio e di potassio si spostano liberamente dentro e fuori la cellula.
Gli ioni di potassio dotati di carica negativa lasciano la cellula, attratti dal polo positivo all’esterno della membrana, mentre gli ioni di sodio aventi carica positiva penetrano all’interno, muovendosi verso la carica negativa.
Il risultato è lo scambio nelle concentrazioni dei due tipi di ioni e un conseguente scambio rapido di carica. È come passare da 1 a 0. Questo scambio tra positivo e negativo produce un impulso elettrico e tale impulso provoca l’apertura del canale della cellula successiva, generando un’ulteriore carica, e così via.
In questo modo, dal nervo di un dito del piede che ha sbattuto contro un oggetto, parte un impulso elettrico fino al cervello che porta alla percezione del dolore.
Questa è anche la modalità in cui il nodo senoatriale comunica ai muscoli cardiaci di contrarsi, la modalità in cui i tuoi occhi comunicano al cervello che quello che hanno appena visto è la parola “cervello” e la modalità in cui stai riuscendo a capire del tutto questo articolo.
Poiché tutto dipende da questi impulsi elettrici, qualsiasi collasso nel sistema elettrico del tuo corpo costituisce un problema serio. Quando subisci una scossa elettrica il normale funzionamento del sistema si interrompe, come se ci fosse un sovraccarico di corrente.
Una scossa pari a quella di un fulmine può provocare l’arresto del tuo corpo. Il processo elettronico quindi non funziona più poiché viene compromesso. Ci sono anche problemi meno gravi, come l’inceppamento del nodo senoatriale che provoca la palpitazione cardiaca, cioè un battito cardiaco irregolare.
Oppure la carenza del flusso sanguigno al cuore, che scombussola il pacemaker e provoca l’avvio di impulsi da parte delle altre zone del corpo.
Tale fenomeno a volte causa la morte di alcuni soggetti per coronaropatia, ossia il restringimento delle arterie. Se viene comunicato in continuazione al cuore di contrarsi, non si verifica una sua contrazione completa e non è possibile per le altre parti del corpo ricevere l’importo necessario di sangue.
Di conseguenza, tale condizione provoca la privazione di ossigeno e un probabile attacco cardiaco o ictus.
Con un’energia elettrica di questo calibro, potrebbe sembrare che il corpo sia un’ottima sorgente di energia. Ma gli esseri umani potrebbero davvero attivare la Matrice? Probabilmente no. Un corpo umano è in grado di produrre solamente tra i 10 e i 100 millivolt.
La Panasonic sta cercando il modo per utilizzare il sangue umano come alimentatore dei dispositivi elettrici.
Sta infatti studiando la modalità con cui il sangue potrebbe scomporre gli zuccheri per generare energia, come se quest’ultimo la producesse per il corpo umano. Questa sorta di “batteria umana” potrebbe in sostanza alimentare i nanodispositivi immessi nel corpo umano.