Cos’è la fascite tibiale? Si tratta di una delle più comuni patologie da sovraccarico che colpisce i runner.
Ecco tutto ciò che c’è da sapere, i sintomi e le cure della fascite tibiale.
Sapeva cos’è la fascite tibiale? Come anticipato, si tratta di una delle più comuni patologie da sovraccarico dei muscoli della tibia tipico dei runner e dei professionisti della corsa. Quale sono i sintomi per riconoscerlo? Il sintomo principale è un dolore fastidioso localizzato lungo la parte interna della superficie della tibia, percepibile soprattutto quando non si esegue attività fisica e i muscoli sono raffreddati.
Questa sintomatologia a volte può estendere la propria area e arrivare fino al ginocchio, costringendo gli atleti a restare lontani dalle piste da corsa sino al rientro completo dell’infiammazione. Ma come si inizia a soffrire di fascite alle tibie? Ecco le principali cause.
Prima di tutto la patologia si sviluppa in seguito a un carico eccessivo senza un’adeguata progressione nel corso dell’allenamento o gare, oppure per alcuni difetti posturali o caratteristiche fisiche insolite, come il piede piatto, le articolazioni del piede particolarmente rigide o il polpaccio accorciato.
Ci sono comunque altri fattori che possono concorrere a questo infortunio, come la corsa reiterata su terreni molto duri o l’utilizzo di scarpe da ginnastica usurate, dure o con poco potere ammortizzante.
Come porre rimedio? E’ utile il riposo dalla corsa per un periodo che va da 2 a 3 settimane, durante le quali si può, però, continuare la bici e il nuoto. Il ghiaccio va applicato 15 minuti per tre volte al giorno ed è importante ricordarsi di fare stretching al polpaccio tre volte al giorno, prima e dopo l’attività.
A scopo preventivo è utile, inoltre, affidarsi a esperti di scarpe da corsa per sapere quali sono le più adatte in base alla propria costituzione e seguire un programma di allenamento che sia graduale nell’incremento del carico.
Abbiamo visto cos’è nel dettaglio la fascite tibiale che colpisce in primis i runner addicted alla corsa. Più comunemente interviene in atleti che hanno iniziato l’attività podistica nella tarda adolescenza ed in atleti principianti per insufficiente preparazione e resistenza biomeccanica delle strutture.
Il dolore inizialmente si localizza lungo la parte interna della superficie mediale della tibia, in corrispondenza dell’inserzione sulla tibia dei muscoli flessore lungo delle dita del piede, soleo e tibiale posteriore.
La sintomatologia dolorosa a volte può irradiarsi fino al ginocchio, ed è più intensa all’inizio della corsa ma può diminuire durante l’esercizio fisico per poi ricomparire a distanza dopo il raffreddamento della muscolatura.
Ma come curare questa patologia dolorosa e stavolta fastidiosa? Sono fondamentali allenamenti progressivi con grande attenzione al carico e alla frequenza, evitando di stressare eccessivamente il proprio fisico. Tuttavia, a volte tutto questo può non essere sufficiente per evitare la fascite tibiale: è necessario un periodo di riposo della durata variabile, a seconda della gravità e affidarvi a uno specialista.