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L’igiene orale è un ottimo modo per mantenere il nostro sorriso sano. L’importante sta nella costanza quotidiana: lavarsi i denti più volte al giorno, usare il filo interdentale, sciacquare la bocca con il collutorio sono le tre abitudini che ognuno dovrebbe mettere in pratica quotidianamente. Oltre a questo ricordiamo che fa parte dell’igiene orale anche la prassi di andare dal dentista, almeno due volte all’anno. Solo un medico odontoiatra può infatti valutare lo stato di salute della bocca, riscontrare problematiche, come ad esempio eventuali cause della piorrea, e prescrivere un’accurata pulizia dei denti. Chiaramente se in una singola situazione non ci si riesce a lavare i denti alla perfezione probabilmente non ci accadrà nulla; rinunciare ripetutamente a lavarsi i denti è invece una scelta che porta con sé varie problematiche.
Non lavarsi i denti causa una elevata proliferazione di batteri all’interno della nostra bocca. La placca batterica è una delle cause della carie, ma anche di altre patologie, come gengiviti o ascessi dentali. Può anche provocare la piorrea, che è una patologia che può portare anche alla perdita dei denti; la costante presenza di batteri nella bocca porta, in casi estremi, può portare anche a problematiche a carico del sistema cardio circolatorio. Non è quindi una questione da sottovalutare, considerando anche il fatto che comunemente per l’igiene orale è sufficiente impiegare una piccola quota del tempo che abbiamo a disposizione ogni giorno. Chiaramente non tutti coloro che non si lavano i denti lo fanno regolarmente; di solito chi ha l’abitudine a rinunciare a questa pratica lo fa solo sporadicamente. In ogni caso non lavarsi i denti anche solo alcune volte a settimana mette in serio pericolo il sorriso e non solo.
La principale motivazione per cui è importante lavarsi i denti è la necessità di ridurre la presenza di batteri nella bocca. La bocca è infatti costantemente invasa da batteri, alcuni dei quali avviano la digestione degli alimenti, già durante la masticazione. Sono però presenti anche batteri nocivi per la nostra salute, che si possono depositare sullo smalto dei denti, ma è soprattutto all’inserzione dei denti nella gengiva che si verifica maggiormente questo fenomeno. Se il pH della saliva è favorevole, in genere particolarmente basso, o se sono disponibili ampie quantità di residui di cibo, la placca batterica non solo prolifera ma è in grado di produrre sostanze che intaccano lo smalto dei denti. Quindi non solo si possono creare depositi di tartaro, una sostanza porosa e dura che favorisce ulteriormente lo sviluppo della placca, ma i batteri possono penetrare anche al di sotto dello smalto dei denti. Il primo risultato di questo è la carie: i batteri entrano nel dente, lo erodono e, se lasciati indisturbati, possono distruggerlo completamente.
I batteri della placca presenti nella nostra bocca possono poi causare l’infiammazione delle gengive, meglio nota come gengivite. I sintomi sono: gengive gonfie e doloranti, sensibilità alle temperature estreme e agli alimenti dolci e salati, alito cattivo, sanguinamento. Si tratta di una condizione che se non curata tende a cronicizzarsi e a divenire sempre più critica con il passare del tempo. La placca batterica può cominciare l’erosione dei denti già nell’arco di 48 ore dopo essere penetrata all’interno del dente. Questo può favorire anche lo svilupparsi di ascessi dentali, vere e proprie infezioni alla base dei denti, particolarmente dolorose e che necessitano di cure mediche per poter essere trattati. Chiaramente, come abbiamo detto, più si prolunga la situazione con carenza di igiene dentale e peggiori saranno i risultati, per arrivare fino alla piorrea, o parodontite, e alla perdita dei denti. Prima di tale fase possono però essere varie le infezioni dentali, che in molti casi sono anche particolarmente dolorose.
Eppure basta molto poco per prendersi cura adeguatamente dei nostri denti: il primo passo dell’igiene dentale è il lavaggio, utilizzando uno spazzolino e del dentifricio. Se si ha pochissimo tempo si può prediligere lo spazzolino elettrico, perché in pochi istanti permette una pulizia profonda dei denti, a patto di passarlo su tutte le superfici dei denti. Dopo il lavaggio è consigliabile passare il filo interdentale, che aiuta a rimuovere la placca batterica che si insinua tra dente e dente, difficile da raggiungere con lo spazzolino. A tale scopo sono disponibili in commercio anche appositi scovolini morbidi. Si termina l’igiene dentale quotidiana con il collutorio, che aiuta a evitare che la placca aderisca ai denti nelle ore successive.
I dentisti consigliano di lavare i denti, seguendo le fasi sopra indicate, almeno 2 volte al giorno. Un terzo lavaggio dopo pranzo è consigliabile, chi pranza in ufficio o comunque fuori casa può utilizzare metodi alternativi, come ad esempio utilizzare il solo collutorio o una gomma da masticare senza zucchero. È comunque bene lavare sempre i denti appena svegli e prima di andare a dormire. Oltre a questo è consigliabile anche eseguire l’igienizzazione dentale nello studio dell’odontoiatra, seguendo la frequenza suggerita dallo stesso.