Cosa succede quando il Covid attacca anche la milza? Uno studio sviluppato a Pavia informa sui rischi che si corrono con questa correlazione.
Lo studio svolto a Pavia dal team di ricercatori del Policlinico San Matteo ha preso in esame 66 pazienti infetti da Sars-CoV-2. Questo ha dimostrato quanto il virus possa diventare pericoloso quando colpisce la milza del paziente contagiato. La milza è infatti un organo fondamentale per le nostre difese immunitarie, e quando intaccata può essere motivo di gravi danni.
Lo studio sui 66 pazienti ha verificato che per l’80% di essi si presentava una notevole riduzione dei linfociti B-memoria. Questi sono delle cellule importantissime per la produzione di anticorpi, e derivano proprio dalla milza. Ovviamente, il loro ruolo è così importante perché tali linfociti ci difendono da infezioni gravissime: come la polmonite o la meningite.
La preoccupazione maggiore è dovuta al più alto rischio di decesso in questi pazienti con ridotti linfociti B-memoria.
I pazienti deceduti su cui lo studio ha approfondito durante l’autopsia, subivano infatti un’ulteriore infezione batterica, che potrebbe aver causato la morte. Come spiega il direttore di Medicina interna Antonio di Sabatino, il deficit linfocitario si dimostra strettamente associato all’aumento della mortalità.
Una delle conseguenze altrettanto gravi di questa correlazione si verifica dopo l’infezione. Quando il paziente guarisce, infatti, continua a persistere il deficit linfocitario: questo avviene addirittura per il 70% di pazienti dimessi.
In sostanza: quando il Covid-19 attacca la milza, avviene un procedimento simile a quando questo organo viene rimosso. Questo crea gravi danni non solo dal punto di vista protettivo, contro le infezioni. Ulteriori implicazioni si hanno per le vaccinazioni contro polmonite e meningite.