La dermatite atopica è una patologia infiammatoria cronica della pelle che può presentarsi sia durante l’infanzia che negli adulti e negli anziani.
Ecco qual è la cura definitiva.
La dermatite atopica, comunemente chiamata anche eczema costituzionale, è una patologia infiammatoria della pelle e si manifesta con la formazione improvvisa di cute secca e pruriginosa e di chiazze rosse con vescicole. In Italia soffrono di questa patologia circa 35mila persone, di cui 8mila sono colpiti da una forma grave.
Da qualche tempo, dopo l’autorizzazione da parte dell’Aifa, è in commercio un nuovo farmaco per la cura della dermatite atopica.
Il dupilumab, riconosciuto pochi mesi fa dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) tra i farmaci innovativi, è il primo farmaco biologico e non oncologico indicato per il trattamento di pazienti adulti con dermatite atopica da moderata a grave.
Il farmaco promette di migliorare la qualità di vita dei pazienti e di allietare i fastidi dei pazienti, in particolare il forte prurito e le lesioni che si presentano in diverse parti del corpo, già dopo le prime somministrazioni.
Questo permette di ottenere rapidamente e mantenere nel tempo miglioramenti significativi sulle tre dimensioni della dermatite atopica: lesioni, prurito e qualità di vita.
In Italia il dupilumab è rimborsato dal Servizio sanitario nazionale per il trattamento della dermatite atopica grave in pazienti adulti per i quali il trattamento con ciclosporina risulta essere controindicato, inefficace o non tollerato. Il dupilumab rappresenta un’innovazione nel panorama terapeutico della dermatite atopica dell’adulto e una nuova speranza per quei pazienti che vedono la loro qualità della vita fortemente compromessa.
La dermatite atopica, patologia infiammatoria della pelle, colpisce più persone di quante possiamo immaginare. La ricerca in questo campo della medicina ha fatto grandi progressi nell’ultimo decennio, e una nuova speranza per questi pazienti arriva ora da un nuovo farmaco orale da poco approvato dall’Aifa.
Si manifesta tipicamente nei primi mesi di vita, ma può proseguire nell’adolescenza e nell’età adulta, o può insorgere all’improvviso in adulti e addirittura dopo i 65 anni di età. Interessa, infatti, circa il 15-20% dei bambini prima dei 5 anni, il 7-10% di quelli in età scolare e il 4-8% degli adolescenti. Durante la crescita, le forme lievi tendono a scomparire, ma ci sono casi in cui questa malattia cutanea infiammatoria cronica può perdurare per tutta la vita.
Novità di trattamento sono gli anticorpi monoclonali, la nuova frontiera della cura in questo campo. Il più recente anticorpo monoclonale che ha ricevuto l’approvazione dalla Commissione Europea è lebrikizumab, che ha dimostrato efficacia clinica rapida e mantenimento della risposta fino a 2 anni in monoterapia.
In combinazione con corticosteroidi topici con dosaggio di mantenimento mensile per tutti i pazienti. Il Lebrikizumab è in grado di bloccare l’interazione dell’interluchina 13 con il suo recettore: la citochina IL-13 è fondamentale nella dermatite atopica in quanto guida il ciclo infiammatorio di tipo 2 nella pelle e porta a disfunzioni della barriera cutanea, causando prurito, ispessimento cutaneo e possibili infezioni da stafilococco.
Infine il farmaco permette il mantenimento della regolazione endogena dei livelli di IL-13, grazie al meccanismo di azione mirato, efficacia e sicurezza comprovate nel breve e nel lungo termine.