La dieta di Irma Testa: cosa mangia la pugile italiana?

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Nonostante la giovane età, è già da tempo una campionessa di fama internazionale, in grado di scrivere la storia con la Nazionale, vincendo la prima medaglia della storia della boxe italiana alle olimpiadi di Tokyo 2020.

Si tratta di Irma Testa, 26 anni di Torre Annunziata, che ha trovato nella boxe il modo per cambiare la sua vita. La parola dieta in questo caso specifico, poteva essere particolarmente problematica, come rinunciare alla pizza e a tutte le prelibatezze del sud Italia? La risposta la da la stessa Irma, che qualche anno fa ha rilasciato una lunga intervista in cui parla di cosa mangia per essere sempre in forma.

Quale dieta segue la pugile italiana Irma Testa

Come la maggior parte dei giovani sportivi, anche Irma da giovanissima (ha lasciato casa a 14 anni per dedicarsi alla boxe) non prestava particolare attenzione alla sua alimentazione: “Mangiavo continuamente schifezze, poi con il tempo ho campito l’importanza di una nutrizione diversa e gli effetti che ha sul corpo e sulla prestazioni”.

Cosa vuol dire questo, che da un giorno all’altro Irma si è messa “a stecchetto”? Assolutamente no, ci vuole equilibrio in tutto.

Alla pugile piace mangiare, e anche tanto. Semplicemente essendo un’atleta, ha iniziato a consumare cibi che facciano bene al fisico e al palato allo stesso tempo. Anche per quanto riguarda gli alcolici, la campionessa non ci rinuncia totalmente. Quando va fuori a ristorante si concede il vino. Tra i piatti preferiti da Irma ci sono i vari tipi di pasta per quanto riguarda i primi, ed il pesce per secondo.

Cosa lega Irma Testa alla cucina

La campionessa di pugilato è particolarmente brava anche in cucina. La sua specialità è il pesce, di cui sa distinguere e pulire i vari tipi. Il merito è della mamma, cuoca in un ristorante agli scavi di Pompei: “L’ho sempre vista ai fornelli, si percepisce la passione che mette, e molte cose le ho imparate da lei”.

Cosa mangia Irma Testa

Vivendo in hotel ad Assisi però, Irma non deve come molti altri atleti avere l’incombenza di prepararsi ogni pasto.

I nutrizionisti della pugile passano direttamente le schede all’hotel così che la cucina possa seguire il loro programma. Durante i pasti della giornata il menù viene servito a buffet: “pasta, farro, riso, verdure, e poi carne o pesce. Quantità libere. Ovviamente, nel pugilato il peso è fondamentale, perché ognuno di noi appartiene a una categoria; quindi ci regoliamo da soli, per non superarne i limiti. Io, per fortuna, da questo punto di vista non ho grossi problemi; quindi, mangio quanto mi basta e mi serve”.

Come tanti altri sport però, il pugilato richiede anche delle trasferte di diversi giorni all’estero, e non sempre il regime alimentare può essere lo stesso: “Devi adattarti al posto in cui vai. In Europa non ci sono grandi differenze mentre in Oriente è più complesso”.

Irma infatti non gradisce i sapori speziati tipici dell’Oriente, motivo per cui la cucina che meno le piace è quella indiana. Al contrario si è trovata benissimo in Russia: “Sono molto accoglienti e ci hanno fatto trovare di tutto”.