L’intestino infiammato, denominato anche enterite, può essere risolto con una sana ed equilibrata dieta.
Vediamo cosa mangiare per non aggravare l’infiammazione intestinale. E, alcuni suggerimenti alimentari per contribuire a riequilibrare il nostro intestino.
L’enterite è una infiammazione dell’intestino tenue, il primo tratto dell’intestino compreso tra il piloro (la regione terminale dello stomaco) e l’intestino crasso. Con i sintomi dell’enterite, cosa mangiare e come comportarsi per non peggiorare l’infiammazione intestinale?
Anzitutto sarà fondamentale bere per reintegrare i liquidi persi con le evacuazioni abbondanti.
Beviamo almeno 1,5 litri di acqua naturale al giorno, insieme a tè (dalla leggera azione astringente) o camomilla non zuccherati. Meglio evitare:
È preferibile usare verdure povere di fibre.
La dieta amica dell’intestino infiammato dovrà essere: Costipante, per contribuire a rallentare gli eccessivi movimenti intestinali; Remineralizzante, per reintegrare i sali minerali persi con le scariche di diarrea. Ecco gli alimenti di cui nutrirsi.
La sindrome dell’intestino infiammato è un disturbo molto ricorrente e diffuso caratterizzato dal fastidio e dolori addominali frequenti, associati a una difficoltà alla defecazione che può andare dalla stipsi (stitichezza) alla diarrea.
Per affrontare al meglio il disturbo, la sinergia tra gastroenterologo e nutrizionista è fondamentale: il primo specialista valuterà un’eventuale terapia farmacologica (anche antibiotica), mentre il secondo imposterà un corretto piano alimentare.
Vengono in aiuto del nostro benessere anche alcuni alimenti come il kefir, il latte fermentato, e lo yogurt bianco, due elementi eccezionali per regolarizzare l’intestino.
Sono gli unici prodotti che mantengono la flora batterica in stato ottimale.