Leonardo da Vinci artista, inventore e scienziato, uomo d’ingegno e talento universale del Rinascimento seguiva una dieta particolare.
Ecco cosa mangiava il genio indiscusso.
Inventore, artista, scienziato e secondo alcuni anche vegetariano: Leonardo da Vinci è stato un vero talento del Rinascimento e ha contribuito alla ricerca in numerosi ambiti, tra cui architettura, anatomia, musica, scultura, disegno. Ma Leonardo da Vinci è stato anche un appassionato di enogastronomia.
Leonardo amava sperimentare anche al tavolo della cucina. Si avvicinò così alle erbe e alle spezie, tra cui curcuma, zafferano, fiori di papavero e aloe vera.
Inventò anche la ricetta dell’acquarosa, una bevanda a base di acqua di rose, zucchero, limone e alcool.
Nei suoi scritti, troviamo anche i suoi “cibi semplici” preferiti: broccoletti e cipolle lesse, carne cruda, fegato di vitello con salvia e pepe, polenta, carote con capperi e acciughe. Amava molto i sapori decisi come quelli del fagiano e del cinghiale, ma anche la combinazione tra dolce e salato.
Sigmund Freud affidò all’artista una dieta vegetariana che molti ritengono storicamente provata, ma della quale, a dir il vero, si hanno poche certezze.
Quel che forse sappiamo è che in giovane età provò anche ad aprire una locanda, che tra i piatti preferiti ci fossero normali ricette con le carni e che la sua passione fosse sperimentare con le spezie nel preparare banchetti.
Certo non si può escludere un ripensamento della dieta nella tarda maturità. Ecco cosa scrisse da Vinci: “Se voi star sano, osserva questa norma: non mangiar sanza voglia e cena leve, mastica bene e quel che in te riceve sia ben cotto e di semplice forma”.
E ancora: “El vin sia temperato, poco e spesso, non for di pasto né a stommaco voto. Non aspettar, né indugiare il cesso. Se fai esercizio, sia di picciol moto. Col ventre resuppino e col capo depresso non star, e sta coperto ben di notte. El capo ti posa e tien la mente lieta. Fuggi lussuria e attienti alla dieta”.
Durante il soggiorno milanese, Leonardo da Vinci scrisse anche quello che potremmo definire un Galateo: una lista di consigli su come comportarsi a tavola.
1) Non mettere i piedi sul tavolo.
2) Non sedere in braccio ad altri ospiti o sedersi sul tavolo, né appoggiare la schiena al tavolo.
3) Non posare la testa sul piatto.
4) Non prendere il cibo dal piatto del vicino senza avergli chiesto prima il permesso.
5) Non mettere bocconi masticati nel piatto del vicino.
6) Non pulirsi l’armatura a tavola.
7) Non nascondersi il cibo nella borsa o negli stivali per mangiarseli in seguito.
8) Non incidere il tavolo con il coltello.
9) Non rimettere la frutta mangiucchiata nella fruttiera.
10) Non leccare il vicino.
11) Non mettersi le dita nel naso.
12) Non fare smorfie paurose.
13) Non sputare né davanti né fianco a sé.
14) Lasciare la tavola se deve orinare o vomitare.
15) Non fare allusioni o trastullarsi con i paggi di Ludovico il Moro.