Non riuscite a dimagrire nonostante una dieta sana? Probabilmente il problema è legato agli ormoni.
In questo interviene la dieta ormo-chimica, ecco cos’è e come funziona.
Una dieta “speciale” legata agli ormoni è detta dieta ormo-chimica. Di recente diffusione, soprattutto in Italia, si basa sul legame tra quello che mangiamo e le reazioni ormonali del corpo. Controllare il corretto equilibrio ormonale è possibile usando il cibo come il farmaco più naturale. Lo insegna la chimica dell’alimentazione, un metodo per sfruttare gli elementi nutrizionali come principi attivi.
Paolo Bianchini, consulente nutrizionale e nutraceutico di Salò e autore dell’omonimo metodo, spiega i segreti della dieta ormo-chimica che è in grado di mantenere un equilibrio ormonale ottimale mentre si perde peso in modo sano. L’ormo-chimica è definita come una dieta in grado di ristabilire nell’organismo i livelli endocrini corretti grazie a un preciso schema alimentare in cui le combinazioni di particolari cibi e l’orario di assunzione degli stessi giocano un ruolo chiave.
A differenza della dieta ormonale, prescritta da un medico, l’alimentazione biochimica della dieta ormo-chimica, invece, tiene conto della risposta ormonale e non necessita di esami specifici perché la fisiologica risposta ormonale è standard per tutti.
Legare il cibo agli ormoni è essenziale in quanto questi contribuiscono a regolare tutto dal metabolismo, alla sazietà, pressione arteriosa, la frequenza cardiaca, la glicemia, il desiderio sessuale e l’assimilazione delle molecole ingerite attraverso i cibi.
“Gli ormoni giocano un ruolo chiave per la nostra salute ma purtroppo l’interazione tra ormoni e cibo in Italia è nettamente sottovalutata dagli stessi addetti ai lavori”, dice l’esperto.
La dieta per perdere peso e stare in forma, come anticipato, può essere legata agli ormoni. Questa è la dieta ormo-chimica ideata da Bianchini. L’alimentazione consiste in 3 oppure 5 pasti al giorno, ed è fondamentale mangiare in ore precise della giornata. Ad esempio la colazione deve essere consumata tra le 7 e le 8:30/9, in quanto è l’orario più giusto per l’assunzione di carboidrati.
Il pranzo deve essere consumato tra le 12 e le 13:30, la cena tra le 19 e le 20:30.
Importante è evitare di ingerire amidi di sera, in modo che le proteine siano assimilate bene dall’intestino. Quello su cui punta questa dieta è riequilibrare il corpo, attivare il “carburatore ormonale”, come spiega Bianchini, cioè un mix equilibrato di ormoni che attivino dopamina e serotonina. Ma quali sono gli ormoni legati al cibo?
Insulina che favorisce aumento di peso. È l’ormone che riduce la quantità di zuccheri presenti nel sangue dopo aver assunto carboidrati.
Se prodotta in eccesso favorisce l’aumento di peso e l’infiammazione cellulare.
Glucagone, favorisce il calo di peso. È l’ormone antagonista dell’insulina, favorisce il calo di peso e si attiva mangiando proteine.
Aumenta l’accumulo addominale: cortisolo. È l’ormone dello stress, responsabile di accumulo addominale del grasso.
Regolano il metabolismo: FT4 e FT3. Sono gli ormoni tiroidei che regolano il metabolismo energetico e influiscono sul peso corporeo.
Riduce l’appetito: leptina. È l’ormone prodotto principalmente dagli adipociti, le cellule che immagazzinano il grasso.
Quando si mangia, il livello di leptina nel sangue aumenta, riducendo l’appetito.
Rallenta l’appetito: colecistochinina. È l’ormone che si attiva con l’ingestione di grassi e proteine. Diminuisce lo svuotamento gastrico.
Aumenta il senso di fame: grelina. È l’ormone che stimola il senso di fame.