L’amenorrea, per definizione, è l’assenza di ciclo mestruale.
Molto spesso questa condizione si collega a disturbi dell’alimentazione, un indice di massa corporea eccessivamente basso o troppo elevato può portare all’assenza di ovulazione. Vediamo la dieta per cercare di far tornare il ciclo.
L’amenorrea è un problema che riguarda diverse donne, questa condizione si caratterizza per l’assenza del ciclo mestruale. Le origini e cause possono essere di diverso tipo, per questo motivo diventa fondamentale una diagnosi per un trattamento efficace del disturbo.
Molto spesso l’alimentazione svolge un ruolo cruciale nella causa di questa problematica.
L’educazione alimentare diventa fondamentale per cercare di combattere o prevenire comportamenti alimentari scorretti correlati a disturbi dell’alimentazione. La dieta diventa, quindi, un bilanciamento delle abitudini alimentari che non si configura come necessariamente restrittiva, per evitare possibili complicazioni legate allo stress.
È difficile definire una adeguata dieta per l’amenorrea ipotalamica. Ogni donna presenta, infatti, un proprio quadro clinico personale ed è importante fare riferimento a personale adeguato a strutturare una dieta su misura per il proprio organismo.
Se la persona è sottopeso, è necessario creare un adeguato piano alimentare che permetta di rientrare nel proprio peso forma. Questo deve avvenire in maniera graduale, al fine di ristabilire i corretti equilibri di tipo ormonale.
Il ruolo dei carboidrati è fondamentale. Questi rappresentano infatti la prima fonte di energia per il nostro organismo. Il consumo deve essere necessariamente quotidiano: cereali, riso, patate ma anche pasta e pane devono essere consumati in maniera varia.
L’assenza di carboidrati nella dieta può portare infatti a gravi conseguenze, come la compromissione dell’attività ormonale tiroidea e conseguentemente ad amenorrea ipotalamica prolungata.
I grassi sono un macronutriente importantissimo. Non bisogna demonizzarne il consumo, anzi, questi svolgono un ruolo fondamentale nella produzione ormonale e nel corretto funzionamento dell’organismo. Un’adeguata quantità di frutta secca ma anche carni rosse, uova e soprattutto olio d’oliva rappresentano alimenti dall’alto valore biologico in grado di agire attivamente nel contrastare l’amenorrea di tipo ipotalamico.
Le proteine rappresentano i “mattoncini”, gli elementi costruttivi dell’organismo umano. Proprio per questo motivo la loro funzione è essenziale nella produzione degli ormoni dell’ipofisi e dell’area dell’ipotalamo. È bene consumare proteine dall’alto valore biologico: carne bianca, latte, pesce e uova rappresentano una scelta ideale in caso di amenorrea ipotalamica. L’integrazione di proteine vegetali, quali legumi, può essere utile ma difficilmente rappresenta una completa alternativa a proteine dal valore più alto.
Le diete per l’amenorrea non sono diete di dimagrimento.
Il loro ruolo è quello di creare un regime alimentare normocalorico, adeguato a ripristinare le normali funzionalità dell’organismo compromesso.
Il fattore propriamente determinante del disturbo possa essere legato allo stress. Diventa fondamentale, quindi, gestire la propria alimentazione in maniera adeguata e non ossessiva così da permettere la risoluzione della problematica.
Proprio per questo, in alcuni casi di disturbo alimentare, può essere utile essere affiancate da adeguate figure terapeutiche, quali psicologi.