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La distorsione della caviglia è un trauma causato da una rotazione scorretta del piede.
Questo avviene di seguito a un movimento violento e brusco. Quando si poggia a terra il piede in modo scorretto, la caviglia non riesce a mantenere l’equilibrio e cede piegandosi verso l’interno (inversione) o l’esterno (eversione).
Le distorsioni della caviglia sono molto più frequenti in chi pratica sport. In particolare quelli a più elevato rischio sono i giochi di squadra che prevedono movimenti rapidi e l’interazione diretta con gli avversari (calcio, rugby, pallacanestro, pallavolo, tennis).
Anche l’atletica, in particolare le discipline che contemplano corsa e salti mette a rischio le caviglie. Non vanno dimenticati poi l’arrampicata, la ginnastica artistica e la danza.
Ci sono anche altri fattori che aumentano la probabilità di una distorsione della caviglia. Questi sono legati alla capacità individuale di posizionare il piede in maniera corretta quando si cammina. Un’elevata mobilità della caviglia e una ridotta capacità di controllare in maniera automatica la posizione e il movimento della caviglia e del piede aumentano di molto il rischio di andare incontro a distorsioni.
L’entità della distorsione dipende dall’energia che viene esercitata sulla caviglia. Non sempre dipende solo dall’altezza della caduta o dalla velocità della corsa, molto dipende anche dal peso del paziente. Un soggetto obeso, ad esempio, può subire danni gravi anche in seguito ad una caduta banale.
Al dolore acuto che si prova inizialmente segue un graduale sviluppo di gonfiore e, a volte, di un ematoma generalmente ben circoscritto nella zona interessata.
Subito dopo la distorsione, queste manifestazioni sono localizzate in sede malleolare (parte laterale della caviglia) e centrale, poi nelle successive 24 ore queste possono estendersi anche nella zona frontale del piede arrivando fino alle dita.
Circa la metà dei casi di distorsione della caviglia è gestita con la sola terapia farmacologica, eventualmente seguita da riabilitazione motoria. In caso di riabilitazione, i pazienti vengono impegnati in percorsi di recupero per alcune settimane: solitamente da 4 a 6 settimane per le distorsioni di una certa importanza, ma si può arrivare anche fino a 12 settimane per i traumi più gravi.
La riabilitazione ha lo scopo di garantire il recupero della funzionalità articolare.
L’intervento chirurgico fino a qualche anno fa veniva praticato con una certa frequenza in caso di traumi severi. Oggi invece è riservato a una minima parte di pazienti e, salvo in casi eccezionali, è eseguito soltanto dopo che la terapia conservativa ha fallito.
Nelle prime 24/48 ore successive alla distorsione della caviglia è bene cercare di attenuare il dolore, il gonfiore e anche l’edema tipici di questo disturbo.
Per farlo si consiglia di restare a riposo e tenere sollevata la parte dolente allo scopo di ridurre l’infiammazione e permettere all’articolazione un recupero spontaneo. È molto importante anche utilizzare il ghiaccio applicandolo più volte nell’arco della giornata, per periodi 15-20 minuti a intervalli di 30-60 minuti. Il sollevamento e la compressione con bendaggio piuttosto stretto o utilizzando una fascia elastica devono essere mantenuti in modo continuo.
Questi rimedi sono in grado di far passare totalmente i sintomi in caso di distorsioni molto lievi, ma negli altri casi è importanti recarsi dal proprio medico per sapere quali rimedi farmacologici prendere.