Quali sono gli effetti negativi del covid sul cervello?

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Il covid, oltre a danneggiare altri organi del corpo come i polmoni, può essere davvero pericoloso per il cervello.

Ad avallare questa teoria vi sono più di 300 studi scientifici che riportano sintomi neurologici collegati all’infezione da coronavirus.

Effetti del covid sul cervello: quali sono i rischi?

Il covid è una patologia che aggredisce soprattutto l’apparato respiratorio, ma non solo, può causare danni anche al sistema nervoso e al cervello. Gli esperti sono concordi nell’affermare che non bisogna trascurare questo aspetto della malattia, visto che può lasciare strascichi importanti nell’organismo.

Uno dei primi studi sugli effetti del covid sul cervello è stato fatto in Giappone: i risultati avevano evidenziato come il coronavirus causasse degli edemi nel cervello di pazienti gravi, a causa dell’infiammazione dovuta alla risposta immunitaria al virus.

Conseguenze

Mettendo insieme i risultati degli studi condotti sinora, si può concludere che il covid causi danni molto gravi al cervello. Il sintomo più comune è la perdita dell’olfatto, che interessa circa l’80% dei pazienti ed è collegata a un’infiammazione del nervo olfattivo.

Frequente è anche il mal di testa, che interessa circa il 15% dei pazienti, come anche i disturbi della memoria che permangono per un certo lasso di tempo anche dopo la guarigione dal virus.

Gli effetti più gravi, però sono altri: vi possono essere disturbi cerebrovascolari e gli ictus ischemici che interessano il 2,8% dei pazienti dei ricoverati in terapia intensiva. Questi sintomi sono dovuti a una eccessiva infiammazione e conseguente ipercoagulazione del sangue indotta dall’infiammazione.

In altri casi possono verificarsi emorragie cerebrali collegate all’aumento dell’ipertensione, causata da un’aggressione del covid sui recettori che la regolano. Meno frequenti, ma comunque pericolosi, sono i disturbi al sistema nervoso periferico causati da una demielinizzazione dei neuroni, simile a quella che si verifica con la sclerosi multipla.

Ancora, si sono registrati rari casi di forme di epilessia in persone che non ne avevano mai sofferto, nonché perdita della memoria causata da microischemie.

Infine, in alcuni soggetti già psicologicamente fragili, si è assistito a confusione e psicosi.

Cure

Date le scarse conoscenze del covid che si possiedono, è ancora difficile capire come il virus riesca ad attaccare il sistema nervoso e il cervello. Tuttavia, l’ipotesi più accreditata è che i sintomi neurologici siano una risposta secondaria, non dovuta all’ingresso del virus nel cervello, ma alle conseguenze dello stato infiammatorio causato dall’infezione.

I sintomi hanno una durata variabile e permangono anche molto tempo dopo dalla guarigione del virus.

Un esame più approfondito in questi casi è d’obbligo, in modo da capire la situazione e quali farmaci assumere.