L’effetto Zeigarnik si presenta quando, mentre si svolge un determinato compito o attività, all’improvviso il pensiero si sposta su altre attività non ancora terminate o lasciate a metà.
Ecco come superarlo e usarlo a proprio vantaggio.
L’effetto Zeigarnik può essere definito come la tendenza a ricordare un progetto, un compito o un’attività da svolgere non ancora terminata o lasciata in sospeso. Il fenomeno conosciuto da figure come: psicologi, life coach e mental coach, è stato notato e teorizzato da Bluma Wulfovna Zeigarnik circa un secolo fa.
La psicologa lituana Zeigarnik l’ha vissuto mentre si trovava a cena in un ristorante viennese piuttosto affollato.
Intenta a consumare la sua cena, la psicologa notò che il cameriere riusciva nell’arduo compito di ricordare a mente un numero sbalorditivo di ordinazioni, ma una volta portate al tavolo le pietanze dimenticava ciò che aveva servito. Tuttavia, sembrava ricordare molto meglio, anche a distanza di tempo, le ordinazioni lasciate a metà.
Zeigarnik, da brava scienziata, approfondì il fenomeno in laboratorio e gli studi confermarono le sue intuizioni: quando un compito non viene portato a termine, si crea uno stato mentale di tensione che impedisce alla mente di iniziarne un altro da zero.
È lo stesso meccanismo che viene messo in atto quando si compila una lista delle cose da fare o si inserisce un impegno in agenda.
Per il solo fatto di aver pianificato un’attività, la mente trasmette messaggi ansiogeni che invitano a portarla a termine, impedendo di concentrarsi su altri processi mentali. Dunque per dimenticare e non pensare più a qualcosa, qualunque essa sia, è indispensabile “concludere” l’azione mentale iniziata in precedenza.
Questo meccanismo è stato sfruttato da tantissimi scrittori, registi, video maker; addetti al marketing.
Ad esempio volutamente uno sceneggiatore fa finire un episodio di una serie tv a metà in modo che si attivi questo effetto e ci si prenda dalla voglia di proseguire, ma ciò permette altresì di ricordare meglio l’intera serie tv.
L’effetto Zeigarnik, come visto, in poche parole è il meccanismo del cervello di ricordare cose non terminate invece di attività già compiute e finite. In questo ci sono molti vantaggi in diversi ambiti professionali e anche privati, ma presenta anche dei limiti.
Ci sono infatti alcuni contesti e situazioni di vita in cui il presentarsi del fenomeno può portare a serie conseguenze.
In primis tutte le situazioni in cui si viene coinvolti emotivamente e si verifica uno scenario in cui gli esiti non sono favorevoli.
L’effetto, infatti, può verificarsi ogni qual volta si crea una particolare tensione emotiva e un’aspettativa. Quando quest’ultima si verifica si averte una sensazione di incompiutezza tale da generare una sensazione di perdita di controllo degli eventi.
Tutto ciò potrebbe portare a prendere decisioni sbagliate, oltre che ad una perdita dei punti di riferimento.
L’unica soluzione è accettare di non avere il controllo su ogni cosa e che è chiunque, durante il corso della propria vita, si trova a dover lasciare qualcosa incompiuto o a metà.