Cos’è l’emofobia e come si può riconoscere

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Quando vedi un po’ di sangue ti impressioni facilmente e ti senti male?.

Probabilmente soffri di Emofobia, ovvero la paura del sangue, conosciuta anche come Ematofobia. Tutti possono provare disagio alla vista del sangue, ma per alcune persone può essere una vera e propria fobia al punto da creare problemi nella vita di tutti giorni. Vediamo di cosa si tratta, le cause e i sintomi.

Quali sono le cause dell’emofobia?

La paura del sangue può essere scatenata da diversi fattori, soprattutto psicologici.

  • Un trauma infantile, sia diretto che indiretto, come ad esempio il dolore per un’iniezione o aver visto qualcuno soffrire.
  • Se i genitori si agitano alla vista del sangue, il bambino può sviluppare fin da subito questa paura attraverso i loro comportamenti.
  • Leggere o ascoltare notizie riguardo situazioni pericolose, ad esempio di persone infettate tramite una siringa.
  • Fattori caratteriali. Le persone emotive possono sviluppare facilmente questa paura.

I sintomi dell’emofobia

I sintomi fisici sono simili a quelli di altre fobie:

  • sudorazione fredda
  • respirazione pesante
  • dolori al petto
  • tachicardia
  • nausea e vertigini

I sintomi psicologici possono essere:

  • panico
  • paura di morire
  • sensazione di distacco
  • voglia di scappare
  • svenimento

A che età può manifestarsi

Durante l’infanzia possono svilupparsi le classiche fobie, come quella del buio o per i cani. Si tratta di paure che hanno generalmente i bambini tra i 3 e i 7 anni.

Invece, l’emofobia compare in età più avanzata tra gli 8 e i 15 anni, quando si è più ragazzini e non più bambini. Statisticamente l’età media di chi sviluppa questa fobia è di 7/8 anni per le femmine, e 9 anni per i maschi. Le manifestazioni tipiche nei bambini sono: mettersi a piangere, aggrapparsi al genitore, oppure nascondersi da qualche parte.

Come superare la paura del sangue

Spesso l’emofobia si presenta in forma lieve, perciò nella maggior parte dei casi si può convivere senza grosse difficoltà. In caso di fobie più gravi, la terapia più adatta è quella chiamata terapia cognitivo comportamentale. Si affrontano le paure, si comprendono i pensieri negativi che scatenano questa paura, e infine si cerca di modificare il modo di pensare.

Nei casi più lievi si possono seguire questi consigli:

Reagire alla paura.

Quando si ha paura ad affrontare gli esami del sangue, basta informarsi su dove trovare i migliori infermieri, oppure delle cliniche con sale d’aspetto più accoglienti.

Allenarsi. Cercare di visualizzare o guardare direttamente delle immagini del sangue, in modo da affrontarle e vedere un po’ alla volta dei miglioramenti.

Per chi soffre di emofobia grave, è meglio rivolgersi a un medico o un bravo psicoterapeuta.