Fluoro: dove trovarlo e a che cosa serve

Tag: fluoro
Condividi

Il fluoro è l’elemento più elettronegativo della tavola periodica, infatti è in grado di ossidare l’ossigeno.

Rappresenta un minerale naturale esaustivamente collocato sull’intera crosta terrestre; oltre che essere presente nell’ambiente circostante all’uomo, si può osservare in ridotte quantità all’interno dei tessuti dell’organismo umano, in particolar modo nelle ossa e nei denti. Molteplici sono le proprietà e i benefici apportati dal fluoro.

Fluoro: a cosa serve e dove si può trovare

La funzione principale del fluoro consiste nel rafforzare le ossa del corpo umano grazie all’aumento dell’assimilazione del calcio.

Il suo fabbisogno quotidiano si modifica in base all’età: negli adulti è preferibile assumere dai 1,5 ai 4,0 mg di fluoro al giorno; nei bambini dai 7 anni in su si consiglia una dose che varia dai 1,5 a 2,5 mg al giorno, mentre nei più piccoli il quantitativo ideale si stima essere in media intorno all’1 mg.

Gli alimenti in cui è maggiormente concentrato il fluoro risultano essere molteplici, ma il quantitativo contenuto al loro interno viene determinato dal luogo e dalle tecniche di coltivazione.

Tra questi cibi ritroviamo: il pesce, specialmente i frutti di mare; verdure come gli spinaci; il latte e i suoi derivati; i cereali e la carne. La fonte più importante di fluoro risulta essere però l’acqua minerale, soprattutto quella fluorizzata, in cui la porzione dell’elemento è maggiore di 1 mg. In alcuni territori, però, l’acqua prodotta contiene un livello di fluoruro inferiore ai 0.6 ppm, quantitativo troppo basso, in conseguenza del quale il Ministero della Salute ricorda l’importanza della somministrazione aggiuntiva di fluoro ai bambini fino ai 6 anni attraverso modalità alternative come la fluoroprofilassi sistematica o le paste dentrificie.

Fluoro: rischi e benefici

Le proprietà del fluoro possono apportare dei benefici per l’organismo, soprattutto negli organismi in cui viene acquisito in quantità corrette sin dai primi anni di vita. Nello specifico aiuta a prevenire le carie in quanto è in grado di rafforzare lo smalto dei denti, sia in quelli da latte che in quelli permanenti. All’interno dei denti, infatti, il fluoro crea dei cristalli di fluoroapatite che vanno a combattere gli acidi responsabili del danneggiamento allo smalto dei denti.

Per permettere ciò è consigliato inoltre lavarsi i denti correttamente dopo ogni pasto con un dentifricio a base di fluoro.
L’eccesso e la carenze di fluoro possono essere al contrario dannosi per l’organismo. Un abuso di questo minerale causa:

      • Fluorosi scheletrica, il quantitativo elevato di fluoro indurisce, grazie al calcio, le ossa che diventano più dense ma al contempo più fragili. Ne conseguono dolori alle articolazioni per la loro calcificazione, aumento di esposizione alle fratture e debolezza fisica, quindi osteosclerosi soprattutto per gli individui più anziani.

      • Fluorosi dentale, caratterizzata da buchi nei denti e macchie sullo smalto che, nella maggior parte dei casi, rimangono permanenti.
      • Problemi al sistema nervoso, l’eccesso di fluoro interferisce con la funzionalità di alcuni enzimi responsabili di un eventuale modifica del comportamento abituale.
      • Problemi ai reni, al cuore e al fegato.
      • Nausea, diarrea e vomito.
      • Ritardo nella crescita, può portare problemi nello sviluppo del quoziente intellettivo.