Foam roller: con questo termine – che in inglese significa cilindro di schiuma – si indica un ausilio didattico utile per compiere movimenti semplici e più complessi, fino a veri e propri esercizi.
Le applicazioni di questo supporto sono numerose e articolate. Lo si utilizza in vari ambiti: benessere, estetica, sport ma anche per prevenzione e in riabilitazione. Numerosi personal trainer strutturano vere e proprie schede dimagranti con esso, o anche protocolli specifici mirati, ad esempio, alla riduzione della cellulite. Non tutti gli esperti, però, ritengono il foam roller capace di essere davvero utile anche in quest’ultima mansione.
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Il foam roller è di forma cilindrica, pieno o cavo internamente, è composto di materiale sintetico – la schiuma appunto – per uno o due strati, di diverse caratteristiche fisiche. All’interno è liscio mentre fuori presenta delle protuberanze, i bottoni propriocettivi. Ogni foam roller lavora in maniera differente in base alla sua tipologia di superficie, durezza, diametro, lunghezza, materiale, design, gamma e, dunque, prezzo. È bene scegliere quello più adatto alle proprie necessità.
Sono numerose le finalità per cui si può utilizzare un foam roller. In riabilitazione e in terapia; per prevenire infortuni; come complemento sportivo o di fitness, in esercizi focalizzati sulla mobilità; come riattivante circolatorio e rilassante muscolare; nel wellness e nella lotta alla cellulite. Dobbiamo però considerare che la sua utilità non è comprovata in ognuno di questi aspetti. Come spesso accade, molti di questi benefici sono frutto di ottime strategie di marketing.
A parte questo, comunque, l’utilizzo del foam roller all’interno di un accurato planning motorio può portare grandi benefici.
Obiettivi e finalità di ogni seduta con il foam roller possono essere diversi tra loro. Lo strumento, come si è scritto, possiede numerose destinazioni d’uso e molto differenti sono anche le condizioni iniziali del suo utilizzatore. Per cominciare, è sempre consigliabile limitare ogni seduta a una manciata di minuti; anche soltanto cinque possono andare bene, purché l’esercizio sia quotidiano.
Utilizzando un approccio cautelativo con il dispositivo, manteniamo la velocità di esecuzione sempre bassa e ripetiamo ogni esercizio tra le 10 e le 20 volte.
La pressione del peso corporeo sul foam roller e, dunque, il conseguente automassaggio derivante da essa – a questo servono i bottoni propriocettivi – devono essere localizzati sul punto che ci interessa e le sue zone limitrofe. L’instabilità del cilindro recluta un maggior numero di muscoli, stabilizzatori compresi, allenando l’equilibrio e accompagnando il movimento dell’accosciata.
È possibile utilizzare il foam roller posizionandolo sotto moltissime parti del corpo, non solo a contatto con il suolo ma anche con una parete. Per esercizi di stretching e mobilità articolare esso si può utilizzare come punto di appoggio o tutore del movimento.
Il foam roller ben utilizzato è ottimo in fase di riabilitazione in seguito ad infortunio muscolare, tendineo, legamentoso o articolare. Qualora lo specialista voglia utilizzarlo, naturalmente. Lo strumento migliora il nostro equilibrio, supporta la flessibilità articolare e ottimizza le funzionalità dell’apparato locomotore.
Un impiego continuato del foam roller può migliorare, e di parecchio, la qualità del movimento quotidiano, anche per gli anziani, tendenzialmente più sedentari. Questo dispositivo è un grande supporto durante il riscaldamento e può aiutarci a diminuire il ricorso a massaggiatori e fisioterapisti.
Attenzione però a non pensare che il cilindro faccia dimagrire. Il foam roller non ha questa capacità. Si possono ottenere buoni risultati implementando ad una corretta e sana alimentazione l’impiego del dispositivo ma ciò vale anche per qualsiasi altra attività fisica.
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