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L’organismo umano contiene un grande quantitativo di sali minerali.
In seconda posizione, al di sotto del calcio, si colloca il fosforo, fondamentale per la salute del corpo scheletrico. La sua dose giornaliera viene assunta attraverso l’alimentazione che garantisce il benessere dell’organismo.
Il fosforo è un sale minerale che si trova all’interno del corpo umano: è distribuito per circa l’85% nelle ossa, mentre il restante 15% è situato in tessuti molli e fluidi extracellulari sia in forma organica che inorganica.
La sua presenza ricopre diversi ruoli, come per esempio la costituzione minerale di ossa e denti, la regolazione del PH nel sangue, e l’attivazione di alcune vitamine del gruppo B. Inoltre, favorisce la trasformazione del cibo in energia attraverso la captazione del glucosio e costituisce determinati enzimi, acidi nucleici, proteine e fosfolipidi. Dunque risulta fondamentale per lo sviluppo e il mantenimento di cellule e tessuti.
Il fosforo è reperibile nella maggior parte degli alimenti, ma in alcuni di questi si trovano in quantità superiore come per esempio nei legumi, nei cereali, nel latte, nelle carni e nel pesce.
Assumendo questi cibi in maniera proporzionata è possibile raggiungere la dose giornaliera consigliata che all’incirca corrisponde a 800 mg al dì per gli adulti, 1000 mg per le persone più mature, e circa 1200 mg per gli adolescenti o le donne in gravidanza.
Difficilmente si verifica un eccesso di fosforo negli individui ma, qualora si dovesse presentare questa condizione, lo spasmo muscolare rappresenta la conseguenza principale. Anche la sua carenza risulta rara, ma il prodotto è maggiormente dannoso: rachitismo nei bambini, l’osteomalacia negli adulti, demineralizzazione ossea e disturbi cardiaci.
Inoltre, un disequilibrio dei livelli di calcio e fosforo aumenta il rischio di osteoporosi.
Il fosforo rappresenta un elemento chimico della tavola periodica appartenente al gruppo dell’azoto e definito come non metallo. Il suo simbolo è la P, mentre il suo numero atomico è il 15. In natura è presente sotto forma di fosfato e rimane solido fino alla temperatura di 44,15 °C; il suo colore caratteristico è il bianco anche se, quando si trova in una condizione estremamente pura, risulta essere trasparente.
Principalmente si colloca nelle rocce e nelle cellule degli esseri viventi. Allo stato elementare è molto reattivo, infatti il suo principale impiego a livello industriale corrisponde alla realizzazione di esplosivi, fuochi d’artificio, o fiammiferi, ma anche dentifrici o fertilizzanti. La sua bizzarra scoperta risale al 1669 quando il chimico tedesco Hennig Brand determinò la sua esistenza distillando i sali residui dall’evaporazione dell’urina. Il prodotto che ne conseguì fu luminescente al buio, pertanto da quel momento venne utilizzato l’aggettivo fosforescente per definire quelle sostanze che emettono luminescenza all’oscuro.