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Il guaranà è una sostanza che viene ricavata dai semi della Paullinia Capuana, un arbusto rampicante che cresce vicino al Rio delle Amazzoni.
Il guaranà contiene al suo interno caffeina, ed è spesso utilizzata per preparare bevande energizzanti. Scopriamone insieme le proprietà.
Il guaranà al suo interno contiene caffeina, sostanza con proprietà stimolanti e tonificanti sul sistema nervoso centrale, i muscoli e il cuore.
Per quanto riguarda il sistema nervoso, il guaranà produce una leggera eccitazione, una ridotta percezione della fatica e una maggiore concentrazione mentale e attenzione. I semi del frutto, inoltre, agiscono anche sul sistema cardiovascolare, provocando un aumento della frequenza cardiaca.
La principale caratteristica riguarda i suoi effetti energizzanti, che lo rendono in tutto e per tutto un energy drink naturale, con effetti simili a quelli prodotti dalla caffeina.
Il frutto possiede anche altre proprietà: per esempio, ha proprietà diuretiche, antidiarroiche, e aumenta la secrezione gastrica, migliorando così la salute dell’apparato digestivo. Inoltre è utile in caso di stitichezza e per disintossicare l’apparato intestinale.
Il guaranà migliora anche il metabolismo corporeo, perché facilita l’ossidazione dei substrati energetici.
Per questo motivo, viene spesso consigliato nelle cure dimagranti.
Il dosaggio normalmente indicato per periodi prolungati è di 3 grammi al giorno, intervallati da 15 giorni di pausa.
Occorre sciogliere un cucchiaio di polvere di guaranà in mezzo bicchiere d’acqua o succo di frutta ed assumerlo per 1 o 2 volte al giorno, preferibilmente a digiuno.
Il guaranà possiede molte proprietà benefiche, ma va somministrato con cautela. È assolutamente sconsigliato per i bambini e per chi soffre di ipertiroidismo o è distonico.
Per i suoi effetti altamente stimolanti può amplificare effetti indesiderati, come tachicardia, insonnia, ansia, palpitazioni ed ipereccitazione.
Inoltre, i preparati a base di guaranà vanno sempre assunti a stomaco pieno, perché altrimenti potrebbero risultare irritanti per le mucose gastrointestinali. Infatti, patologie come coliti e gastriti impongono una riduzione delle dosi da assumere.