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L’ictus cerebrale è una patologia molto pericolosa per la salute che colpisce soprattutto in età avanzata.
Il rischio aumenta a partire dai 65 anni di età e le conseguenze possono arrivare fino alla perdita dell’autosufficienza.
L’ictus cerebrale si verifica quando un’arteria cerebrale viene occlusa (ischemia), oppure si rompe (emorragia cerebrale), e il sangue non porta più l’ossigeno e i nutrienti ai tessuti, che andranno in necrosi. Alcune zone del cervello, quindi, smetteranno di funzionare, e l’organo comincerà pian piano a spegnersi.
I sintomi dell’ictus cerebrale possono essere diversi da persona a persona e dipendono anche dalla zona del cervello che ha subito danni. Si può intuire che è in corso un ictus cerebrale se si percepiscono situazioni anomale, come paralisi, debolezza improvvisa o formicolii, specialmente nel viso, gambe e braccia.
In alcuni casi, potrebbe capitare di avere anche una visione annebbiata o fortemente ridotta da un occhio e un senso di vertigine.
Nei casi più gravi, si farà fatica a mantenere l’equilibrio, a pronunciare o comprendere frasi brevi e semplici e a compiere movimenti abitudinari.
Ci sono diverse cause che possono provocare l’ictus. L’età avanzata è sicuramente il primo elemento: non a caso, il 75% dei casi di ictus cerebrale riguarda infatti persone over 65.
Gli uomini sono più esposti al rischio di avere un ictus, e anche la predisposizione genetica gioca un ruolo importante nella comparsa della malattia.
Comportamenti non salutari e assolutamente sconsigliati che favoriscono la comparsa dell’ictus sono il fumo, l’uso di droghe e l’obesità o il sovrappeso. Inoltre, una dieta sregolata, basata principalmente su zuccheri raffinati e grassi saturi, e la mancanza di attività fisica contribuiscono ulteriormente ad aumentare il rischio di ictus cerebrale.
Infine, sono più esposti ad avere danni cerebrali coloro che soffrono di ipertensione arteriosa o di malattie cardiovascolari.
L’ictus cerebrale danneggia una parte del tuo cervello, perciò le conseguenze dipendono da quanto è estesa la zona colpita, e possono essere anche molto gravi.
Si può avere difficoltà nella coordinazione dei movimenti, oppure una vera e propria paralisi di un intero lato del corpo. Ancora, potrebbero rimanere immobili solo alcuni muscoli o alcuni arti, e, nei casi più gravi, la malattia potrebbe essere addirittura mortale.
Prima verrà diagnosticato l’ictus cerebrale, più in fretta si potrà intervenire per limitare i danni al cervello. La TAC è l’unico esame che consente di accertare la presenza della malattia, nonché l’entità dei danni subiti dal cervello.
Non esiste una vera e propria cura per l’ictus cerebrale. Infatti, una volta che l’organo ha subito un danno, le funzionalità di quell’area risulteranno compromesse per sempre. Tuttavia, esiste una terapia farmacologica a base di anti-trombotici e anti-coagulanti che aiuta a limitare le complicanze ed evitare nuovi attacchi. In alcuni casi, è possibile fare ricorso ad interventi chirurgici mirati.
Infine, è importante anche la riabilitazione con degli specialisti, al fine di recuperare del tutto o in parte le funzionalità perse.