Ictus e pillola anticoncezionale: rischi e prevenzione per le donne

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Il legame tra pillola anticoncezionale e ictus

La pillola anticoncezionale è un metodo contraccettivo ampiamente utilizzato, ma recenti studi hanno evidenziato un aumento del rischio di ictus nelle donne che la assumono. Secondo la professoressa Valeria Caso, neurologa presso l’Ospedale di Perugia, il rischio di trombosi venosa cerebrale aumenta di 1,9 volte, specialmente in donne con pressione alta o una storia di emicrania. Questo fenomeno si verifica quando un trombo blocca il flusso sanguigno, causando un ingorgo simile a quello di un lavandino otturato.

La scienza dietro il rischio

La prima associazione tra ictus e contraccettivi orali risale al 1962, quando le pillole contenevano alte dosi di estrogeno. Oggi, le formulazioni moderne sono più sicure, ma è fondamentale che le donne siano informate sui potenziali rischi. Le donne che soffrono di emicrania con aura e fumano, ad esempio, hanno un rischio 30 volte maggiore di ictus. È importante considerare anche la predisposizione genetica, che può influenzare il rischio di trombosi, indipendentemente dall’uso della pillola.

Prevenzione e consigli pratici

Per ridurre il rischio di ictus, le donne dovrebbero consultare il proprio ginecologo prima di iniziare la pillola anticoncezionale, specialmente se hanno una storia familiare di malattie cardiovascolari. È consigliabile optare per formulazioni ricche di progestinici, che sono generalmente più sicure. Inoltre, seguire uno stile di vita sano è cruciale: evitare il fumo, mantenere una dieta equilibrata e garantire un sonno di qualità sono misure preventive efficaci. Infatti, 8 ictus su 10 possono essere evitati adottando comportamenti salutari.

Il ruolo della comunità nella prevenzione

La Giornata Mondiale contro l’Ictus Cerebrale, che si celebra il 29 ottobre, è un’importante occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi legati all’ictus. Quest’anno, l’attenzione è rivolta all’importanza del lavoro di squadra nella cura delle persone colpite. La famiglia e i caregiver svolgono un ruolo fondamentale nel supporto e nella prevenzione delle complicanze. È essenziale che ricevano formazione adeguata per assistere i pazienti, contribuendo così a migliorare la loro qualità di vita.