(Adnkronos) – A gennaio fra i tanti buoni propositi arriva per molti il momento di riportare l’attenzione sulla salute e ricordarsi di fissare un controllo dal dentista.
Un vero grattacapo per molti, che infatti rimandano a tal punto da effettuare una visita solo in caso di un effettivo problema: il 40,6% degli italiani si rivolge al dentista quando insorgono problematiche concrete o mal di denti, mentre solo il 28,6% programma una visita di routine annuale. E' quanto emerge da un recente sondaggio svolto da Dica33.it per conto di Curasept, azienda italiana dell’oral care. La frequentazione dello studio del dentista per fare prevenzione è, quindi, decisamente bassa rispetto alle due visite all’anno suggerite dalle linee guida.
Una delle ragioni alla base di tanta reticenza è il timore della visita che riguarda il 64% delle persone, e per la metà di essi si traduce in una vera e propria fobia. La poltrona del dentista e il relativo strumentario – si legge in una nota – evocano una sensazione di disagio o timore superiore ad altre situazioni mediche o diagnostiche anche più invasive. L’idea di andare dal dentista è fonte di angoscia per il 48,7% dei rispondenti: più di quanto intimorisca la strumentazione medica come bisturi, forbici chirurgiche o siringhe (29%), più di una risonanza magnetica (17,3%) e anche più della prospettiva dell’asportazione chirurgica di nei o altre imperfezioni cutanee (15,5%).
La paura più grande? Il dolore: la consapevolezza, o almeno la supposizione, di provare dolore è il grande timore per il 53,4% dei rispondenti – dettaglia la nota – seguita dalla postura che obbliga a tenere la bocca aperta e costringe ad un’immobilità prolungata (48,3%). Anche i suoni caratteristici dello studio dentistico, come quello del trapano o dell’aspiratore, rappresentano una fonte di disagio (37,6%). Altri aspetti sgraditi della seduta sono la condizione di estrema passività in una situazione di veglia e l’impossibilità di parlare per comunicare che si sta provando dolore.
A tutto ciò si aggiunge il costo mediamente elevato della prestazione. "Ignorare la prevenzione orale può portare a problemi di salute organica. Si stima che in Italia circa il 40% della popolazione soffra di patologie parodontali, per lo più inconsapevolmente, e questo apre la strada a possibili patologie di apparati interni – spiega Paola Della Bruna, Scientific & Clinical affairs manager di Curasept – Un dato che, tuttavia, ci ha sorpresi positivamente è che il 78% delle persone va dal dentista con la consapevolezza di fare la cosa giusta per la propria salute.
Come azienda, siamo impegnati da tempo a sensibilizzare le persone sullo stretto legame tra salute organica e salute orale. È un segnale che conferma quanto sia importante continuare a informare il pubblico sull’importanza della prevenzione delle patologie orali, non solo per il benessere di denti e gengive, ma per preservare la salute generale di tutto l’organismo”. Pur essendo ancora oggi una visita medica poco gradita, dal sondaggio risultano anche dati positivi: quasi il 30% dei partecipanti apprezza il sorriso e il supporto di uno staff preparato, umano e comprensivo che infonde la fiducia necessaria ad affrontare la seduta serenamente.
A conferma dell’importanza di instaurare un rapporto di fiducia con il dentista o l’igienista, il 32,3% dei rispondenti afferma che apprezzerebbe molto anche ricevere dai professionisti dell’Oral Care alcuni consigli personalizzati per la propria situazione, ad esempio riguardo all’alimentazione o a prodotti di uso quotidiano, sia durante la visita, sia dopo tramite cellulare. Per calmare l’ansia, la psicoterapeuta consiglia la ‘respirazione quadrata’. "La bocca è una parte del corpo intima e delicata – sottolinea Maria Beatrice Toro, psicologa e psicoterapeuta ed esperta di mindfulness – l'idea di esporre denti, gengive, lingua può suscitare un senso di vulnerabilità.
Ancor oggi, inoltre, sentiamo il peso di un retaggio culturale che associa l'andare dal dentista alla possibilità di provare dolore fisico”. Per tenere sotto controllo l’ansia “prima di entrare nella seduta è utile partire dal modificare il dialogo interno provando a focalizzare il pensiero sugli aspetti di fiducia nei confronti del medico (‘sa come non farmi soffrire’, ‘sono in buone mani’) e di aspetti di piacere e soddisfazione legati alla bellezza del sorriso, al piacere di sentirsi sani e curati.
La respirazione è uno strumento potente e alla portata di tutti per affrontare i momenti di ansia. Un esercizio semplice da mettere in pratica anche nel salottino di attesa è la ‘respirazione quadrata’, una tecnica dall’efficacia dimostrata nel tenere sotto controllo l’ansia con effetto immediato. Ecco come procedere: 1. inspirare dal naso fino a riempire i polmoni contando fino a quattro; 2. trattenere il respiro contando fino a quattro; 3. ispirare dalla bocca contando fino a quattro; 4.
mantenere i polmoni vuoti contando fino a quattro. —salutewebinfo@adnkronos.com (Web Info)