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Secondo i dati emersi tramite un’indagine condotta nel 2009 dalla SIGO, le donne italiane preferiscono il parto cesareo a quello naturale.
L’Italia, tra le varie nazioni, ha la percentuale più alta (37,8%) di cesarei rispetto ad altri paesi, quali America, Germania ed Irlanda (27%), Galles (25%) e Canada (21%). Il 27% dei parti cesarei avvengono su richiesta delle madri, non sono frutto di un quadro clinico.
Tra i motivi che spingono molte donne a scegliere il cesareo, c’è la paura del dolore. Un altro motivo determinante è legato a problemi organizzativi: strutture inadeguate e personale insufficiente.
Ci sono anche problemi di formazione del personale, in quanto solo il 59% dei ginecologi ostetrici è in grado di affrontare adeguatamente un parto naturale.
Tramite i questionari compilati dai ginecologi di tutta Italia, si è potuto valutare il punto di vista, sulla questione, di chi lavora direttamente sul campo. Da questi dati emerge che per 35 ginecologi su 100 il problema è la paura di eventuali rischi medico-legali; per il 24%, il personale necessiterebbe di una maggiore e adeguata formazione professionale; il 19% lamenta la carenza di una adeguata attrezzatura; il 16% lamenta la disinformazione delle donne.
Il taglio cesareo può essere programmato oppure urgente. E’ necessario quando l’alternativa per via naturale è rischiosa per la donna o il bambino, o addirittura impossibile. Viene eseguito in caso di sofferenza fetale, distacco della placenta o problemi legati alla madre. Dopo aver effettuato l’anestesia, si procede con l’incisione addominale. Ci sono diverse tecniche, anche se quella più usata è la laparatomia: il bambino viene estratto attraverso un taglio realizzato nella parete uterina.
Solitamente, viene praticato nelle ultime settimane della gravidanze, sotto anestesia epidurale oppure generale. L’intervento dura all’incirca un’ora. Una volta terminato, la donna deve restare sotto osservazione e ricoverata in ospedale per circa 5 giorni, quindi un periodo più lungo rispetto all’alternativa vaginale. E’ assolutamente normale sentire del dolore o bruciore nella zona dell’incisione durante i giorni successivi, sopratutto quando si cambia posizione. Si potrebbero verificare alcune perdite vaginale di fluidi con del sangue.
Quando il taglio cesareo viene effettuato su donne in buona salute, non comporta rischi. Ci sono comunque alcune complicanze che potrebbero comparire dopo l’intervento:
Essendo il recupero più lento, ci potrebbero essere alcune difficoltà a gestire il bambino durante i primi periodi, sopratutto in caso di allattamento al seno.
Quando la condizione fisiologica della mamma e del bambino lo consente, è il metodo migliore e meno rischioso.
Da un punto vista prettamente fisico, chi partorisce in modo naturale ha un processo di ripresa e guarigione più veloce. Per quanto riguarda il dolore, invece, ha anche una funzione di guida: il dolore suggerisce delle posizioni che implicano una minore intensità di sofferenza. Come per il cesareo, anche dopo il naturale possono esserci perdite abbondanti di sangue.