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L’età media della prima gravidanza si sposta sempre più in là nel tempo.
Complice una stabilità economica e professionale che arriva sempre più tardi, aumenta il numero delle donne che decide di provare a restare incinta dopo i 40 anni. Ma quali sono i rischi ai quali si va incontro con una gravidanza così tardiva? Ecco tutto quello che c’è da sapere sull’argomento.
Una delle difficoltà maggiori delle donne sopra i 40 anni che vogliono un figlio è quella di vedere drasticamente abbassato il livello di fecondità.
Dopo gli anta, infatti, utero ed ovaie sono meno ricettivi e c’è solo il 12% di possibilità di rimanere incinte per ogni ovulazione, rispetto al 28% fra i 20 e i 25 anni. Dopo i 40, inoltre, aumenta anche la possibilità di un aborto spontaneo.
Nelle donne che hanno superato i 38 anni, infatti, sale al 40% la possibilità di perdere il bambino entro i primi tre mesi di gravidanza.
Tutto questo, ovviamente, si traduce in gravi problemi anche psicologici perché non sono poche le donne che, superata questa soglia di età, sono costrette a ricorrere ad un aiuto medico per riuscire ad avere figli e si tratta di un’esperienza che non è mai piacevole, facile e priva di complicanze dal punto di vista psicologico.
Nella fortunata ipotesi che si riesca ad avere una gravidanza dopo i 40, i rischi non si esauriscono certo qui.
Oltre al rischio di un aborto spontaneo nei primi tre mesi di gestazione, non è da sottovalutare il pericolo che il feto abbia problemi, soprattutto dal punto di vista genetico: il problema più diffuso è che si presentino anomalie cromosomiche, come la Sindrome di Down.
Durante la gravidanza la mamma over 40 rischia di soffrire di ipertensione oppure di gestosi. Ci si espone maggiormente a problemi di tiroide, di coagulazione del sangue oppure di diabete.
Infine con l’avanzare dell’età si corre il rischio di un parto prematuro, un alto livello di mortalità perinatale e un ritardo nell’accrescimento intrauterino. È evidente, quindi, che in caso di una gravidanza oltre gli anta occorre un costante controllo medico per riuscire a prevenire qualunque tipo di problema non appena si presenta.
Non va trascurato il problema di un contraccolpo psicologico nel caso di gravidanza tardive.
Le donne che hanno superato i 40 anni di età, una volta diventate madri, hanno logicamente minori energie da dedicare alla cura del piccolo rispetto ad una donna con la metà degli anni.
Alcune ricerche scientifiche, poi, hanno evidenziato un forte legame fra la depressione post partum e una gravidanza in età avanzata. È opportuno, quindi, rivolgersi all’aiuto esterno di uno psicologo specializzato nel caso di una gravidanza dopo i 40 anni, soprattutto se non si tratta di una gravidanza naturale ma è il frutto di un percorso di fecondazione assistita che può creare ancora più sconvolgimenti psicologici, per la pesantezza delle cure e per il carico emotivo dell’attesa e della speranza, spesso disattesa dai risultati.
Nonostante queste difficoltà, provare ad avere una gravidanza dopo gli anta è possibile e oggi la scienza offre un valido aiuto. Innanzitutto occorre un attento check-up preliminare per valutare lo stato di salute ed eventualmente in caso di difficoltà decidere di intraprendere una fecondazione assistita oppure una eterologa.
Anche le tecniche di diagnosi prenatale ha fatto passi da gigante e ci sono diversi esami che permettono di accertare la presenza o meno di una anomalia cromosomica.
Una di queste è la villocentesi che, dalla decima settimana di gravidanza, permette di verificare lo stato di salute del feto, scongiurando i principali problemi di salute del bambino. Un aiuto molto importante, quindi, per poter vivere serenamente la gravidanza anche oltre i 40 anni.